Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Corte costituzionale n. 251 del 19 dicembre 2022
Oggetto: Paesaggio - Pianificazione - Norme della Regione Lombardia - Modifiche alla l. reg. n. 31 del 2008 - Locali da destinare ad attività agrituristiche - Previsione della possibilità, per una sola volta, dell'ampliamento nella misura massima del dieci per cento della superficie lorda dei fabbricati, individuati nel certificato di connessione, già destinati o da destinare all'attività agrituristica.
Dispositivo: illegittimità costituzionale
Sicilia. Bocciato il 3° condono edilizio, pronte le ruspe
di Massimo GRECO
TAR Piemonte Sez. II n. 1064 del 1 dicembre 2022
Acque.Giurisdizione TSAP
La giurisdizione del giudice specializzato in materia di acque pubbliche rimane circoscritta, ai sensi dell'art. 143, co. 1, lett. a), r.d. 1775/1933, alle controversie sugli atti amministrativi che – ancorché non promananti da pubbliche amministrazioni istituzionalmente preposte alla cura degli interessi in materia – incidono in maniera non occasionale, ma immediata e diretta, sul regime delle acque pubbliche e del relativo demanio – nel senso che concorrono, in concreto, a disciplinare la realizzazione, la localizzazione, la gestione o l'esercizio delle opere idrauliche oppure a determinare i modi di acquisto delle stesse – essendo, invece, devolute alla giurisdizione del giudice amministrativo le controversie concernenti atti solo strumentalmente inseriti in procedimenti finalizzati ad incidere sul regime di sfruttamento dell'acqua pubblica e del demanio idrico e adottati in preminente considerazione di altri interessi, come quelli ambientali, urbanistici o di gestione del territorio
Cass. Sez. III n. 47374 del 15 dicembre 2022 (CC 14 lug 2022)
Pres. Aceto Est. Reynaud Ric. Maglione
Urbanistica.Sequestro preventivo di opere costruite abusivamente
Nel caso di sequestro preventivo di opere costruite abusivamente la cui edificazione sia ultimata, l'obbligo di motivazione deve riguardare le conseguenze della libera disponibilità del bene sul regolare assetto del territorio, ciò che può assumere carattere pregiudizievole anche nel caso di utilizzo dell'opera in conformità alle destinazioni di zona, allorquando il manufatto presenti una consistenza volumetrica tale da determinare comunque un'incidenza negativa concretamente individuabile sul carico urbanistico, sotto il profilo dell'aumentata esigenza di infrastrutture e di opere collettive correlate
TAR Umbria Sez. I n. 831 del 21 novembre 2022
Rifiuti.Nozione di rifiuto
Avuto riguardo alla disciplina dei rifiuti ed alla interpretazione datane dalla giurisprudenza e tenuto conto delle finalità che informano la disciplina europea e nazionale in materia di rifiuti, la circostanza che alcune sostanze - quali liquidi contenuti nelle vasche di decapaggio, di sgrassaggio e di flussaggio ancora presenti in un compendio industriale acquistato nell'ambito di una procedura fallimentare – siano ancora suscettibili di una qualche valutazione economica non è di per sé decisiva per escludere la loro qualificabilità in termini di rifiuto, così come per gli stessi fini non sono sufficienti né il fatto che l'acquirente abbia acquistato, insieme al compendio immobiliare nel quale era esercitata l’attività industriale, anche il contenuto delle suddette vasche, né l’offerta formulata da un terzo per la fornitura di un forno di zincatura e di un essiccatoio. Ciò in quanto, al momento dell’acquisto del compendio industriale nell’ambito della procedura fallimentare, le vasche ed il loro contenuto erano inutilizzati ed abbandonati, essendo l’attività produttiva ferma da tempo.
Cass. Sez. III n. 47040 del 13 dicembre 2022 (UP 29 set 2022)
Pres. Ramacci Est. Zunica Ric. De Marco
Rifiuti.Materiali provenienti da demolizione
Ai fini della configurabilità del reato previsto dall’art. 256, commi 1-3, del d. lgs. n. 152 del 2006, i materiali provenienti da demolizione debbono essere qualificati dal giudice come rifiuti, in quanto oggettivamente destinati all’abbandono, salvo che l’interessato non fornisca la prova della sussistenza dei presupposti previsti dalla legge per l'applicazione di un regime giuridico più favorevole, quale quello relativo al “deposito temporaneo” o al “sottoprodotto”, dovendosi al riguardo ribadire che, in tema di gestione dei rifiuti, l’onere della prova relativa alla sussistenza delle condizioni di liceità del deposito cosiddetto controllato o temporaneo, fissate dall’art. 183 del d. lgs. n. 152 del 2006, grava sul produttore dei rifiuti, in considerazione della natura eccezionale e derogatoria di tale deposito rispetto alla disciplina ordinaria
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