Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Cass. Sez. III n. 21192 del 18 maggio 2023 (UP 4 apr 2023)
Pres. Ramacci Rel. Gai Ric. Orlando
Urbanistica.Valutazione unitaria opera edilizia
La valutazione di un'opera edilizia abusiva va effettuata con riferimento al suo complesso, non potendosi considerare separatamente i suoi singoli componenti, così che, in virtù del concetto unitario di costruzione, la stessa può dirsi completata solo ove siano stati terminati i lavori relativi a tutte le parti dell'edificio. La valutazione unitaria rileva anche ai fini della individuazione del regime abilitativo applicabile, che deve riguardare il risultato dell'attività edificatoria nella sua unitarietà, senza che sia consentito considerare separatamente i singoli componenti
TAR Piemonte Sez. II n. 451 del 16 maggio 2023
Rifiuti.Pericolo di infiltazione mafiosa
L'inclusione del reato di cui all'art. 452 quaterdecies cod. pen., anche nella sua dimensione "non associativa", tra i delitti spia del pericolo d'infiltrazione mafiosa non da luogo a una irragionevole compressione della libertà d'impresa.
Corte costituzionale n. 121 del 15 giugno 2023
Oggetto: Animali - Sanzioni amministrative - Norme della Regione Siciliana - Norme per la tutela degli animali e la prevenzione del randagismo - Obblighi e divieti a carico dei proprietari e dei detentori - Divieti - Denunciata previsione di divieti [e di sanzioni amministrative in caso di violazione] per condotte corrispondenti a specifiche fattispecie di reato: art. 544-bis codice penale [uccisione di animali], art. 544-ter codice penale [maltrattamento di animali], art. 544-quinquies codice penale [divieto di combattimenti tra animali], art. 672 codice penale [omessa custodia e malgoverno di animali], art. 727 codice penale [abbandono di animali], art. 2 legge n. 189 del 2004 [divieto di utilizzo a fini commerciali di pelli e pellicce].
Sanzione amministrativa da euro 75 a euro 450 in caso di violazione delle disposizioni previste dalla legge regionale [nella specie, con riferimento ai divieti a carico dei proprietari e dei detentori] - Denunciata possibilità di una indebita commistione con la normativa statale per la potenziale sovrapposizione dei divieti introdotti dalla legge regionale rispetto a talune fattispecie di reato, in particolare per la fattispecie di omessa custodia e mal governo di animali di cui all'art. 672 codice penale e per quella di abbandono di animali di cui all'art. 727 codice penale.
Dispositivo: illegittimità costituzionale parziale - non fondatezza
Cass. Sez. III n. 23311 del 29 maggio 2023 (CC 28 apr 2023)
Pres. Di Nicola Rel. Mengoni Ric. PM in proc. Lavia
Urbanistica.Inottemperanza ordine di demolizione e acquisizione gratuita al patrimonio comunale
L'ingiustificata inottemperanza all'ordine di demolizione dell'opera abusiva ed alla rimessione in pristino dello stato dei luoghi, entro novanta giorni dalla notifica dell'ingiunzione a demolire emessa dall'Autorità amministrativa, determina l'automatica acquisizione gratuita al patrimonio comunale dell'opera e dell'area pertinente. L'effetto acquisitivo, peraltro, si verifica senza che sia necessaria né la notifica all'interessato dell'accertamento dell'inottemperanza né la trascrizione, in quanto il primo atto ha solo funzione certificativa dell'avvenuto trasferimento del diritto di proprietà, costituendo titolo per l'immissione in possesso, mentre la trascrizione serve a rendere opponibile il trasferimento ai terzi a norma dell'art. 2644 cod. civ.
TAR Lombardia (BS) Sez. I n. 428 del 15 maggio 2023
Rifiuti.Obbligo di rimozione e condotta negligente del proprietario del terreno
Risponde per l’abbandono di rifiuti su un’area da parte di terzi anche il proprietario che ne fosse a conoscenza e abbia omesso di attivarsi per contrastarlo, tipicamente con recinzioni del fondo ovvero per lo meno con denunce alle autorità competenti
Cass. Sez. III n. 21198 del 18 maggio 2023 (CC 15 feb 2023)
Pres. Ramacci Rel. Aceto Ric. Esposito
Urbanistica.Ordine di demolizione e principio di proporzionalità
Il principio di proporzionalità presuppone la cogenza dell’ordine di demolizione dell’opera abusivamente realizzata e la sua inderogabile funzione ripristinatoria di un “ordine urbanistico” tuttora violato, non potendo essere utilizzato per eludere tale funzione con il rischio di legittimare ‘ex post’, nei fatti, condotte costituenti reato e di consolidarne il relativo prodotto/profitto. Il principio di proporzionalità si frappone all’esecuzione dell’ordine di demolizione per ragioni estranee alla adozione dell’ordine stesso; esso non incide nella fase deliberativa dell’ordine, bensì in quella esecutiva. Per questo i fatti addotti a sostegno del rispetto del principio di proporzionalità devono essere allegati (e accertati) in modo rigoroso, dovendosene far carico (quantomeno sul piano dell’allegazione) chi intende avvalersene per paralizzare il ripristino di un ordine violato, tanto più se si stratta dello stesso autore dell’abuso. Né tali fatti possono dipendere dall’inerzia o dalla volontà dell’autore dell’abuso o del destinatario dell’ordine. Va, al riguardo, ricordato (e sottolineato) che l’ordine di demolizione ingiunto dal pubblico ministero costituisce esecuzione (provvisoriamente a spese della collettività) dell’ordine già irrevocabilmente impartito dal giudice con sentenza pronunciata all’esito di un giusto processo svolto nel contraddittorio tra le parti. Il condannato non può “lucrare” sul tempo inutilmente trascorso dalla data di irrevocabilità della sentenza perché l’ingiunzione del pubblico ministero è causata proprio dalla sua inerzia, né può successivamente invocare il principio di proporzionalità allegando (colpevoli) inerzie o fatti da lui stesso posti in essere nella piena consapevolezza della natura abusiva dell’immobile, della precarietà della propria situazione abitativa, della persistente violazione dell’ordine. In altri termini: il principio di proporzionalità non può essere indiscriminatamente e genericamente dedotto e utilizzato per legittimare la violazione dell’ordine di demolizione irrevocabilmente impartito dal giudice, poiché a tanto si arriverebbe opponendo sempre e comunque la violazione del domicilio.
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