Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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TAR Veneto Sez. III n. 1595 del 13 novembre 2023
Acque.Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato
Gli atti con cui l’Autorità d’Ambito si determina in materia di tariffa del gestore della rete idrica sono atti meramente istruttori destinati a confluire in provvedimenti finali di competenza dell’ARERA: di conseguenza la loro censura innanzi al Tar di riferimento territoriale non è ammissibile in quanto una eventuale statuizione di questo Giudice determinerebbe una sostanziale elusione dell’art. 14, comma 2, c.p.a. che prevede, in subiecta materia, la competenza funzionale inderogabile del Tar per la Lombardia, sede di Milano (segnalazione e massima Avv. E. Gaz)
TAR Lombardia (BS) Sez. I n. 781 del 25 ottobre 2023
Rifiuti.Inquinamento e responsabilità solidale degli amministratori verso la società
Ai sensi dell’art. 2476 c.c., gli amministratori sono solidalmente responsabili verso la società dei danni derivanti dall'inosservanza dei doveri ad essi imposti dalla legge e dall'atto costitutivo per l'amministrazione della società. Tra questi doveri vanno annoverati anche quelli ambientali
Cass. Sez. III n.43236 del 24 ottobre 2023 (UP 11 ott 2023)
Pres. Ramacci Est. Noviello Ric.Gambino
Urbanistica.Estensione ordine di demolizione ad aggiunte o modifiche del manufatto abusivo
L'ordine di demolizione del manufatto abusivo, previsto dall'art. 31, comma nono, del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, riguarda l'edificio nel suo complesso, comprensivo di eventuali aggiunte o modifiche successive all'esercizio dell'azione penale e/o alla condanna, atteso che l'obbligo di demolizione si configura come un dovere di "restitutio in integrum" dello stato dei luoghi e, come tale, non può non avere ad oggetto sia il manufatto abusivo originariamente contestato, sia le opere accessorie e complementari nonché le superfetazioni successive, sulle quali si riversa il carattere abusivo dell'originaria costruzione.
Consiglio di Stato Sez. II n. 9415 del 2 novembre 2023
Urbanistica.Potere di controllo urbanistico-edilizio
Il controllo del territorio, strumento conferito per dare effettività alle scelte di pianificazione urbanistica rimesse all’ente locale, attiene alla verifica, effettuabile senza limiti di tempo, della conformità degli interventi al regime di edificabilità dei suoli, come cristallizzati nei titoli edilizi.Il controllo sulla legittimità dei titoli implica, per contro, la verifica, ex post, dell’assentibilità dello ius aedificandi, in un’ottica di contemperamento delle esigenze di tutela della legalità con quelle di certezza del diritto nonché di legittimo affidamento.L’esercizio del potere di vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia, di cui all’art. 27 del d.P.R. n. 380 del 2001, che non incontra alcun limite di ordine temporale, si riferisce a tutto ciò che è realizzato sine titulo, in difformità dallo stesso ovvero utilizzandone una tipologia del tutto estranea all’intervento effettuato. La mancanza dei presupposti, invece, ove non tempestivamente rilevata, giustifica, sussistendone le condizioni, il solo annullamento d’ufficio al ricorrere dei presupposti di cui all’art. 21-nonies della l. n. 241 del 1990
Cass. Sez. III n.43815 del 31 ottobre 2023 (UP 11 ott 2023)
Pres. Ramacci Est. Galanti Ric.Galiberti
Acque.Diluizione e metodologia di analisi
Secondo una corretta interpretazione del quinto comma dell'art. 108, d. Igs. n. 152 del 2006 al fine di accertare il reato di superamento dei parametri tabellari, il punto di campionamento del refluo industriale, va individuato nel punto di confluenza tra acque di processo ed acque di diluizione, sullo scarico proveniente dal ciclo lavorativo - industriale -, e non sullo scarico finale. Questa è l'unica interpretazione che evita l'accertamento dopo la confluenza delle acque di processo produttivo con le acque di diluizione, con risultati non genuini: è, infatti, lo scarico proveniente dal ciclo produttivo che deve risultare nei limiti tabellari, non lo scarico finale - unito ad acque di diluizione. In tema di inquinamento idrico, la norma sul metodo di prelievo per il campionamento dello scarico ha carattere procedimentale e non sostanziale e, dunque, non ha natura di norma integratrice della fattispecie penale, ma rappresenta il mero criterio tecnico ordinario per il prelevamento, ben potendo il giudice, tenuto conto delle circostanze concrete, motivatamente ritenere la rappresentatività di campioni raccolti secondo metodiche diverse.
TAR Sicilia (CT) Sez. II n. 3042 del 17 ottobre 2023
Urbanistica.Articolo 34 TUE e quantifdicazione della sanzione sostitutiva
In tutti i casi in cui debba farsi applicazione della sanzione sostitutiva di cui all'art. 34, comma 2 del D.P.R. n. 380/2001 la quantificazione è per legge affidata ai parametri di calcolo indicati dai citati articoli 14 e 22 della legge n. 392/1978 e non è nella libera disponibilità del Comune. La legge n. 392/1978, tuttavia, contempla due distinti criteri di calcolo del costo di produzione a seconda della data di edificazione degli edifici: ai sensi dell'art. 14, per gli immobili la cui costruzione è stata ultimata entro il 31 dicembre 1975, il costo base a metro quadrato è fissato direttamente dalla legge; ai sensi dell'art. 22, per gli edifici realizzati successivamente al 31 dicembre 1975 e con destinazione residenziale, il costo base di produzione a metro quadrato è invece determinato non in un ammontare fisso, ma annualmente con d.P.R..
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