Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Corte costituzionale n. 77 del 21 aprile 2021
Oggetto: Edilizia e urbanistica - Norme della Regione Veneto - Disposizioni per la regolarizzazione delle opere edilizie eseguite in parziale difformità prima dell'entrata in vigore della legge n. 10 del 1977, recante "Norme in materia di edificabilità dei suoli" - Acconsentita regolarizzazione amministrativa delle parziali difformità edilizie risalenti nel tempo - Applicabilità della normativa alle opere edilizie, provviste di titolo edilizio abilitativo o di certificato di abitabilità o agibilità, eseguite in parziale difformità dai titoli edilizi, comportanti un aumento di volumetria o di superficie dell'edificio nella misura prevista - Regolarizzazione delle difformità edilizie mediante presentazione di una segnalazione certificata di inizio attività [SCIA].
Dispositivo: illegittimità costituzionale - ill. cost. conseg. ex art. 27 legge n. 87/1953
Cass. Sez. III n. 13276 del 9 aprile 2021 (UP 12 gen 2021)
Pres. Marini Est. Corbetta Ric. Auriemma
Urbanistica. Reati edilizi e responsabilità di un coniuge per il fatto materialmente commesso dall'altro
In tema di reati edilizi, la responsabilità di un coniuge per il fatto materialmente commesso dall'altro può essere rilevata sulla base di oggettivi elementi di valutazione quali il comune interesse all'edificazione, il regime di comunione dei beni, l'acquiescenza all'esecuzione dell'intervento, la presenza sul luogo di esecuzione dei lavori, l'espletamento di attività di controllo sull'esecuzione dei lavori, la presentazione di istanze o richieste concernenti l'immobile o l'esecuzione di attività indicative di una partecipazione all'attività illecita.
Il principio della copertura dei costi nel meccanismo di revisione della tariffa di conferimento dei rifiuti solidi urbani
Nota alla sentenza del TAR Puglia – sez. di Lecce – sez. III, 31.03.21 n.480
di Luca VERGINE
TAR Campania (SA) Sez. II n. 832 del 31 marzo 2021
Urbanistica.Demolizione e rimessione in pristino e competenze
Sia l’Ente Parco che il Comune hanno, in modo concorrente, la possibilità di ordinare il ripristino degli abusi, in forza, rispettivamente, dell’art.29 L.n.394/91 e degli artt.27 e ss. D.p.r. n.380/2001 potendo le relative valutazioni anche astrattamente divergere.
Corte costituzionale n. 76 del 21 aprile 2021
Oggetto: Ambiente - Norme della Regione autonoma Valle d'Aosta - Disposizioni in materia di rifiuti - Modificazioni della legge regionale n. 31 del 2007 - Gestione dei rifiuti nel territorio regionale - Divieto di completare i lavori relativi alle attività finalizzate alla gestione dei rifiuti speciali di provenienza extra-regionale e contestuale revoca delle autorizzazioni già concesse - Possibilità del conferimento di rifiuti speciali provenienti da altre Regioni esclusivamente nelle discariche per rifiuti inerti - Possibilità per la Giunta regionale di individuare le tipologie di rifiuti derivanti da processi industriali il cui conferimento è vietato presso le discariche per rifiuti inerti.
Dispositivo: illegittimità costituzionale parziale - non fondatezza
Cass. Sez. III n. 14248 del 16 aprile 2021 (CC 14 gen 2021)
Pres. Marini Est. Di Nicola Ric. Cammarata
Ecodelitti.Delitto di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti e momento consumativo
Il delitto di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti integra una ipotesi di reato necessariamente abituale che si caratterizza per la sussistenza di una serie di fatti, per lo più commissivi, alcuni dei quali, isolatamente considerati, potrebbero anche costituire reato ad altro titolo ma che rinvengono la ratio dell’incriminazione nella loro reiterazione, che si protrae nel tempo, e nella persistenza dell’elemento intenzionale. Pertanto, poiché i fatti debbono essere molteplici e la reiterazione presuppone un arco di tempo che può essere più o meno lungo, ma comunque apprezzabile, la consumazione del reato abituale si ha con l’ultimo atto di questa serie di fatti, mentre il reato stesso si perfeziona nel momento e nel luogo in cui le condotte poste in essere divengono complessivamente riconoscibili e ciò avviene quando l’agente realizza un minimo di condotte tipizzate dalla norma incriminatrice e, nella specie, dirette alla gestione abusiva di ingenti quantitativi di rifiuti, collegate tra loro da un nesso di abitualità, con la conseguenza che, attesa la struttura persistente e continuativa del reato, ogni successiva condotta di gestione illecita dei rifiuti, compiuta in costanza del nesso di abitualità, si riallaccia a quelle in precedenza realizzate, saldandosi con esse e dando vita a un illecito strutturalmente unitario; ne deriva, ad esempio, che il termine di prescrizione decorre dal giorno dell’ultima condotta tenuta.
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