Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
Nell'area dedicata alla rivista è scaricabile l'ultimo fascicolo pubblicato
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Cosa possiamo imparare dalla gestione dei rifiuti in periodo Covid-19? Tra disordini, sirresi e percolamenti
di Alberto PIEROBON
TAR Toscana Sez. III n. 744 del 16 giugno 2020
Beni ambientali.Nozione di superficie e volume utile
La nozione di superficie e volume utile è diversa ai fini urbanistici e ai fini paesistici. Mentre nelle valutazioni di natura urbanistica, attraverso il volume utile, viene misurata la consistenza dei diritti edificatori, nei giudizi paesistici è utile solo il volume percepibile come ingombro alla visuale o come innovazione non diluibile nell'insieme paesistico. Un volume irrilevante ai fini urbanistici potrebbe creare un ingombro intollerabile per il paesaggio, mentre, al contrario, un volume rilevante ai fini urbanistici potrebbe non avere alcun impatto sul paesaggio e, dunque, in assenza di danno per l'ambiente, non potrebbe costituire un presupposto ragionevole per l'applicazione di una misura ripristinatoria.
Cass. Sez. III n. 17483 del 9 giugno 2020 (UP 14 feb 2020)
Pres. Sarno Est. Cerroni Ric. Brancia
Rumore.Disturbo arrecato in ambito condominiale
Ai fini della configurabilità della contravvenzione di cui all’art. 659 cod. pen., non sono necessarie né la vastità dell’area interessata dalle emissioni sonore, né il disturbo di un numero rilevante di persone, essendo sufficiente che i rumori siano idonei ad arrecare disturbo ad un gruppo indeterminato di persone, anche se raccolte in un ambito ristretto, come un condominio
Approaches to sustainable agriculture.Exploring the pathways towards the future of farming
di Barbara Pia Oberč e Alberto Arroyo Schnell
documento in lingua inglese
TAR Lombardia (BS) Sez. I n. 436 del 9 giugno 2020
Beni Culturali.Tutela indiretta
L’azione di tutela indiretta va contenuta nella misura concretamente necessaria per il raggiungimento degli obiettivi di tutela diretta; va cioè posta in rapporto all’esigenza conservativa che ha causato il vincolo diretto e dunque alle caratteristiche dell’oggetto materiale di quello; dal che consegue la necessità che il perimetro delle prescrizioni di tutela indiretta ricomprenda al suo interno esclusivamente i terreni necessari a garantire la conservazione materiale e la visibilità complessiva del bene culturale, preservandolo da antropizzazioni in contrasto con il suo stile e il suo significato storico-artistico, garantendo in tal modo la continuità storica e stilistica tra il monumento e la situazione ambientale in cui è contestualizzato.
Cass. Sez. III n. 18450 del 17 giugno 2020 (UP 4 mar 2020)
Pres. Liberati Est. Reynaud Ric. Contino
Urbanistica.Interventi precari
La necessità del previo rilascio del permesso di costruire non può farsi dipendere dalla natura dei materiali utilizzati o dalla più o meno facile amovibilità della struttura. Al fine di ritenere sottratta al preventivo rilascio del permesso di costruire la realizzazione di un manufatto, l'asserita precarietà dello stesso deve invece ricollegarsi - a mente di quanto previsto dall'art. 6, comma secondo, lett. b), d.P.R. n. 380 del 2001, come emendato dall'art. 5, comma primo, d.l. 25 marzo 2010, n. 40 (conv., con modiff., nella l. n. 73 del 2010) - alla circostanza che l'opera sia intrinsecamente destinata a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee, e ad essere immediatamente rimossa al venir meno di tale funzione, non rilevando, in difetto di tali requisiti, che essa sia realizzata con materiali non abitualmente utilizzati per costruzioni stabili
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