Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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TAR Campania (SA) Sez. I n. 2466 del 26 settembre 2022
Urbanistica.Principio di prevenzione
In ragione del carattere integrativo alle disposizioni del codice civile della normativa contenuta nei regolamenti locali e, dunque, negli strumenti urbanistici il principio di prevenzione non opera quando la disciplina regolamentare impone il rispetto di una distanza delle costruzioni dai confini. L’operatività del principio non è, invece, esclusa quando gli strumenti urbanistici, pur prevedendo determinate distanze dal confine, contemplino comunque la possibilità di costruire in aderenza o in appoggio ovvero quando il regolamento locale si limiti a stabilire solo una distanza tra le costruzioni superiore a quella prevista dal codice civile senza peraltro imporre un distacco minimo delle costruzioni dal confine
Cass. Sez. III n. 37926 del 7 ottobre 2022 (CC 1 lug 2022)
Pres. Andreazza Est. Noviello Ric. Ferri
Urbanistica.Alienazione manufatto abusivo e demolizione
In tema di reati edilizi, l'esecuzione dell'ordine di demolizione, impartito dal giudice a seguito dell'accertata edificazione in violazione di norme urbanistiche, non è escluso neppure dall'alienazione del manufatto abusivo a terzi, anche se intervenuta anteriormente all'ordine medesimo
Considerazioni sugli effetti delle semplificazioni legislative introdotte in materia di TLC
di Giuseppe TEODORO
Consiglio di Stato Sez. VII n. 8225 del 23 settembre 2022
Urbanistica.Demolizione e cognizione del giudice amministrativo
La cognizione sulla legittimità di un ordine di demolizione di opere edilizie abusive è devoluta al giudice amministrativo anche laddove vi sia il presupposto dell'accertamento incidentale della demanialità del terreno su cui insiste il manufatto da demolire. L'accertamento del carattere pubblico di una strada non eccede, in verità, l'ambito della competenza del giudice amministrativo se costituisce il presupposto per l'adozione del provvedimento amministrativo contestato
Cass. Sez. III n. 38103 del 10 ottobre 2022 (CC 31 mag 2022)
Pres. Rosi Est. Noviello Ric. Santamaria
Beni ambientali.Effetti del d.P.R. 13 febbraio 2017 n. 31
Con l’allegato A del Decreto del Presidente della Repubblica del 13 febbraio 2017 n. 31, è rimasta inalterata la struttura della fattispecie incriminatrice di cui all’art. 181 del Dlgs. 42/04, siccome imperniata sulla effettuazione di lavori di qualsiasi genere su beni paesaggistici, in assenza della prescritta autorizzazione o in difformità da essa. Si sono solo escluse, dal novero delle attività richiedenti, ex art. 146 e ss. del Dlgs. 42/04, l’autorizzazione paesaggistica, alcune tipologie di opere. Con il limitato effetto per cui, dalla entrata in vigore del predetto Decreto del Presidente della Repubblica, l’effettuazione dell’opera in assenza di nulla osta paesaggistico, per la quale comunque vanno rispettate le disposizioni di cui alle norme finali del capo III del Decreto medesimo, non assume rilievo penale sul piano paesaggistico.
Consiglio di Stato Sez. VI n. 8170 del 23 settembre 2022
Urbanistica.Determinazione del il trattamento sanzionatorio articolo 24 TU edilizia
La natura e tipologia dell’abuso non può determinare l’inoperatività della disposizione di cui all’art. 34 del D.P.R. n. 380/2001. Né tale soluzione può sostenersi in ragione delle ritenute difficoltà di adeguamento di un sistema calibrato sugli incrementi di superficie ai casi in cui si accerti esclusivamente una maggior cubatura illegittima. Invero, deve considerarsi come la previsione di cui all’art. 34, co. 2, del D.P.R. n. 380/2001 consenta, comunque, di determinare il trattamento sanzionatorio. Infatti, la previsione in esame opera un rinvio in senso materiale alla L. n. 392/1978, riferito ad una specifica metodologia di calcolo del costo di produzione degli immobili, al di là ed indipendentemente dall'attuale loro vigenza nella materia delle locazioni urbane; infatti, sebbene il testo unico racchiuso nel DPR n. 380 sia ben successivo alla riforma dell'equo canone, questo non si è adeguato al nuovo regime ex l. 9 dicembre 1998 n. 431 né allora, né adesso, nonostante tutte le novelle intervenute nella disciplina dell'edilizia. Pertanto, le regole racchiuse nella L. n. 392/1978 costituiscono il punto di riferimento necessario per la determinazione della sanzione, secondo una precisa scelta legislativa che, come già spiegato, non può essere elusa con interpretazioni non aderenti a tale dato normativo di riferimento.
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