Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Consiglio di Stato Sez. II n. 7782 de 22 novembre 2021
Elettrosmog.Principio di precauzione ed esposizione a campi elettromagnetici
Il principio di precauzione (al quale si ispira anche la disciplina della tutela dell’esposizione ai campi elettromagnetici), costituisce uno dei capisaldi della politica ambientale dell’Unione europea, ed è attualmente menzionato, ma non definito, nell’art. 191, paragrafo 2, del T.F.U.E., insieme a quelli del ‘chi inquina paga’ e dell’azione preventiva. Tale principio, tuttavia, non conduce automaticamente a vietare ogni attività che, in via di mera ipotesi soggettiva e non suffragata da alcuna evidenza scientifica, si assuma foriera di eventuali rischi per la salute, privi di ogni riscontro oggettivo e verificabile. Il principio di precauzione richiede, piuttosto e in primo luogo, una seria e prudenziale valutazione, alla stregua dell’attuale stato delle conoscenze scientifiche disponibili, dell’attività che potrebbe ipoteticamente presentare dei rischi. La risoluzione del Consiglio d’Europa del 27 maggio 2011 si limita a raccomandare agli Stati membri l’applicazione, tra gli altri, del principio ALARA: integrando, essa, atto di mero indirizzo rivolti agli Stati, sfornito di diretta precettività nei confronti di soggetti privati. Va, quindi, escluso alcun carattere di vincolatività relativamente all’osservanza del principio di cui trattasi, atteso che esso è stato elaborato da organo (la Commissione Internazionale di Radioprotezione – ICRP) sfornito di potere siffatto.
Cass. Sez. III n. 43101 del 24 novembre 2021 (CC 14 lug 2021)
Pres. Sarno Est. Zunica Ric. Del Grosso
Ambiente in genere.Concessione demaniale e poteri del giudice penale
Se da un lato può ritenersi senz’altro consentito l’esercizio da parte del giudice penale del potere/dovere di verificare in via incidentale la legittimità dell’atto amministrativo, senza che ciò comporti l’eventuale “disapplicazione” del medesimo atto ai sensi dell’art. 5 della legge 20 marzo 1865 n. 2248, allegato E, atteso che viene operata una identificazione in concreto della fattispecie con riferimento all’oggetto della tutela, tuttavia, dall’altro lato, non può non osservarsi che tale verifica presuppone che i vizi dell’atto amministrativo siano di portata tale da rendere evidente la sua inidoneità a regolamentare il rapporto giuridico di riferimento.
TAR Veneto Sez. II n. 1407 del 23 novembre 2021
Beni Ambientali.Classificazione SIC/ZPS
La classificazione di un ambito territoriale quale SIC/ZPS, non dipende da scelte operate in sede di pianificazione comunale ma è il frutto di previsioni contenute nella pianificazione di livello superiore (che, peraltro, in parte de qua attua disposizioni sovranazionali, e segnatamente, la cd. Direttiva Habitat): di conseguenza non è possibile collegare ad un P.I., sotto il profilo in disamina, alcuna autonoma capacità lesiva dell’interesse fatto valere dalla ricorrente a una diversa classificazione dell’area
I reati connessi al traffico di rifiuti: truffe per i contributi – il reato di cui all’art. 452 septies – la fattispecie di cui all’art. 452 bis del c.p.
di Giuseppe DE NOZZA
Relazione tenuta in occasione del Corso della Scuola Superiore della magistratura “Gli strumenti del diritto e del processo penale per il contrasto al traffico illecito di rifiuti” Roma 10 – 12 novembre del 2021.
TAR Veneto Sez. II n. 1408 del 23 novembre 2021
Urbanistica.Convenzione urbanistica
Qualora la proprietaria di un terreno promesso in vendita ad un Comune, mediante la stipula di una convenzione urbanistica con effetti obbligatori, abbia una condotta ostativa alla realizzazione degli interessi in essa stabiliti, il giudice amministrativo adito dall'Amministrazione comunale ai sensi dell'art. 2932 c.c. può disporre, conformemente allo spirito, al senso e alla finalità dell'accordo, lo scambio del bene oggetto del negozio, in ragione della formale promessa in cessione assunta con la convenzione, nonché del dovere di eseguire il contratto secondo buona fede, quale principio che opera anche negli accordi pubblico-privato e, dunque, anche nella convenzioni urbanistiche
Cass. Sez. III n. 41586 del 16 novembre 2021 (UP 15 ott 2021)
Pres. Rosi Est. Galterio Ric. Mantova
Urbanistica.Ordine di demolizione impartito dal giudice e soggetti destinatari
La sanzione accessoria della demolizione del fabbricato abusivo può essere pronunciata nei confronti del proprietario o comunque di colui che materialmente dispone delle opere e che, pertanto, può provvedere all'adempimento, non potendosi la sua efficacia estendere nei confronti dei soggetti ad altro titolo coinvolti, quali il direttore dei lavori o gli esecutori materiali, per i quali la possibilità di adempiere sarebbe necessariamente subordinata alla volontà del proprietario, avendo costoro concorso alla realizzazione dell’abuso in virtù di un rapporto obbligatorio (vuoi di appalto, vuoi di prestazione d’opera, vuoi di lavoro dipendente o di altra tipologia) corrente con il titolare del diritto reale o del potere di fatto sul terreno o sull’immobile preesistente, che attesa la sua natura personale, è del tutto autonomo da quello che lega il proprietario o committente all’area su cui l’opera viene realizzata
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