Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Cass. Sez. III n. 13105 del 28 aprile 2020 (UD 21 gen 2020)
Pres. Liberati Est. Corbo Ric. Caldararu
Rifiuti.Reato di trasporto di rifiuti senza autorizzazione
Il reato di trasporto di rifiuti senza autorizzazione (art. 256, comma 1, d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152) ha natura di reato istantaneo e non abituale, in quanto si perfeziona nel momento in cui si realizza la singola condotta tipica, essendo sufficiente un unico trasporto ad integrare la fattispecie incriminatrice. Semmai, la configurabilità del reato dovrebbe essere esclusa quando la condotta oltre ad essere unica, sia anche assolutamente occasionale.
Corte costituzionale sent. n. 88 del 15 maggio 2020
Oggetto: Caccia - Norme della Regione Basilicata - Piani di abbattimento autorizzati dalla Regione - Previsione che tali piani sono attuati dal corpo di Polizia provinciale che potrà avvalersi di personale dell'Arma dei Carabinieri Forestali e della Polizia locale, purché munito di licenza per l'esercizio venatorio. Ambiente - Disposizioni sulla gestione dei fanghi di depurazione - Previsione che, ai fini dell'utilizzo in agricoltura dei fanghi di depurazione delle acque reflue di cui all'art. 2, comma 1, lett. a), del decreto legislativo n. 99 del 1992, per la concentrazione di idrocarburi e fenoli, vigono i valori limite sanciti dalla Tabella 1, allegato 5, Titolo V, parte IV, del decreto legislativo n. 152 del 2006. Sicurezza pubblica - Processi di controllo del territorio - Previsione che la Regione, al fine di migliorare i processi di controllo del territorio e fornire maggiore sicurezza ai cittadini lucani, utilizza il Fondo Unico Autonomie Locali di cui alla legge regionale n. 23 del 2019 - Previsione di convenzioni tra i Comuni e le imprese private di vigilanza.
Dispositivo: illegittimità costituzionale - non fondatezza
Consiglio di Stato Sez. VI n. 2515 del 20 aprile 2020
Urbanistica.Rapporti tra giudicato civile e poteri della PA
In tema di esecuzione forzata in forma specifica, il titolo esecutivo indica il risultato perseguito e l'ordinanza ex art. 612 c.p.c. ne stabilisce le modalità di ottenimento, sicché, ove la realizzazione di tal risultato richieda il rilascio di autorizzazioni, concessioni o altri provvedimenti da parte della P.A —strumentali al conseguimento del risultato indicato nel titolo—, il Giudice dell'esecuzione ha il potere di richiederli. Dal canto loro, le questioni sulla compatibilità di tal condanna coi poteri del Comune in materia urbanistica restano precluse dalla formazione di detto giudicato e non interferiscono sulla giurisdizione dell’AGO circa la determinazione delle modalità della esecuzione a norma del citato art. 612. Sicché al giudicato civile la P.A. deve conformarsi e prestarne esecuzione, trattandosi di comando giudiziale conformativo per legge anche se essa non fu parte del giudizio di cognizione (segnalazione Ing. M. Federici)
Cass. Sez. III n. 12520 del 20 aprile 2020 (UD 16 gen 2020)
Pres. Lapalorcia Est. Corbetta Ric. Graceffo
Urbanistica.Rapporti tra legislazione statale e regionale
In materia urbanistica, le disposizioni introdotte da leggi regionali devono rispettare i principi generali stabiliti dalla legislazione nazionale, e conseguentemente devono essere interpretate in modo da non collidere con i detti principi. Ciò va affermato anche con riferimento alla realizzazione di una tettoia per la quale si ritiene necessario il permesso di costruire, ai sensi degli artt. 3, 10 e 31 d.P.R. n. 380 del 2001, essendo tali disposizioni destinate a prevalere sulla disciplina dettata dall'art. 20, comma primo, legge Regione Sicilia 16 aprile 2003, n. 4 secondo cui, in deroga ad ogni altra disposizione di legge, non sono soggette a concessioni e/o autorizzazioni né sono considerate aumento di superficie utile o di volume né modifica della sagoma della costruzione la chiusura di terrazze di collegamento e/o la copertura di spazi interni con strutture precarie.
TAR Lazio (RM) Sez. II-quater n. 3851 del 9 aprile 2020
Urbanistica.Pendenza di un’istanza di sanatoria edilizia e ordine di demolizione
L'amministrazione comunale, in pendenza di un’istanza di sanatoria edilizia ex art. 37 D.P.R. n. 380/2001, deve astenersi dall’esercizio del potere sanzionatorio mediante adozione di un ordine di demolizione, dovendo rinviare ogni determinazione all’esito del procedimento di sanatoria, peraltro da concludersi mediante l’adozione di un provvedimento espresso e motivato, non essendo applicabile il meccanismo del silenzio-diniego di cui all’art. 36 citato D.P.R. n. 380/2001.
Understanding the Impacts of Transboundary Waste Shipment Policies: The Case of Plastic and Electronic Waste
di Keshav PARAJULY e Colin FITZPATRICK
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