Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Consiglio di Stato Sez. V n. 8173 del 29 novembre 2019
Acque.Interventi di ripascimento delle fasce costiere
L’art. 109 del d.lgs. n. 152 del 2006 esclude l’autorizzazione per gli interventi di ripascimento delle fasce costiere, e, in via di interpretazione sistematica, deve rilevarsi che l’autorizzazione stessa non era prevista neanche dal previgente art. 35 della l. 152/1999, desumendosi che tali interventi (di tutela e preservazione delle fasce stesse) non rientrano nel campo di applicazione del Codice dell’ambiente. Anche l’attuale formulazione dell’art. 109 non prevede l’autorizzazione per il ripascimento delle fasce costiere, atteso che il novellato comma 2 continua a riferire l’atto autorizzativo alla sola “immersione in mare” del materiale di cui al comma 1, lettera a).
Cass. Sez. III n. 49719 6 dicembre 2019 (PU 25 set 2019)
Pres. Lapaloricia Est. Ramacci Ric. Del Prete
Urbanistica.Reati edilizi e responsabilità del coniuge per il fatto materialmente commesso dall’altro
In tema di reati edilizi la responsabilità di un coniuge per il fatto materialmente commesso dall’altro può essere rilevata sulla base di oggettivi elementi di valutazione quali il comune interesse all’edificazione, il regime di comunione dei beni, l’acquiescenza all’esecuzione dell’intervento, la presenza sul luogo di esecuzione dei lavori, l’espletamento di attività di controllo sull’esecuzione dei lavori, la presentazione di istanze o richieste concernenti l’immobile o l’esecuzione di attività indicative di una partecipazione all’attività illecita.
TAR Campania (NA) Sez. VI n. 5511 del 22 novembre 2019
Ambiente in genere.Disciplina dell'accesso ai documenti amministrativi in materia ambientale
La disciplina dell'accesso ai documenti amministrativi in materia ambientale, specificamente contenuta nel d.lg. 19 agosto 2005, n. 195, prevede un regime di pubblicità tendenzialmente integrale dell'informativa ambientale, sia per ciò che concerne la legittimazione attiva, ampliando notevolmente il novero dei soggetti legittimati all'accesso in materia ambientale, sia per quello che riguarda il profilo oggettivo, prevedendosi un'area di accessibilità alle informazioni ambientali svincolata dai più restrittivi presupposti di cui agli artt. 22 e segg., l. 7 agosto 1990 n. 241. In particolare, nell’ottica di consentire il più ampio accesso alle informazioni in questione, sotto il profilo soggettivo, il richiedente non è tenuto a specificare il proprio interesse (art. 3, comma 1, del cit. decreto legislativo) e, sul versante oggettivo, sono escluse solo richieste manifestamente irragionevoli e formulate in termini eccessivamente generici (art. 5, comma 1, il quale a mente del successivo comma 3, prescrive un interpretazione restrittiva dei predetti casi di esclusione dal diritto di accesso).
La gestione dei rifiuti presenti o prodotti all’interno dei siti oggetto di bonifica
di Nazzareno SANTILLI
Consiglio di Stato n. 7208 del 23 ottobre 2019
Ambiente in genere. Legittimazione ad agire degli enti esponenziali degli interessi super-individuali
Ordinanza con la quale il Consiglio di Stato deferisce all’Adunanza Plenaria la questione della sussistenza o meno del cd “doppio binario” in materia di legittimazione ad agire degli enti esponenziali degli interessi super-individuali (in particolare tratta dell'interesse alla tutela ambientale dal punto 13 in poi. Segnalazione Avv. M. Balletta)
Cass. Sez. III n. 47836 25 novembre 2019 (CC 23 ott 2019)
Pres. Di Nicola Est. Cerroni Ric. Del Prete
Rifiuti.Inosservanza prescrizioni autorizzazione
La fattispecie di cui all’art. 256, comma quarto, del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (inosservanza delle prescrizioni contenute o richiamate nelle autorizzazioni in materia di rifiuti) non ha natura di circostanza, bensì di reato autonomo integrante un’ipotesi attenuata rispetto alle fattispecie di cui ai rispettivi primi tre commi e rappresenta reato formale di pericolo, che si configura in caso di violazione delle prescrizioni imposte per l’attività autorizzata di gestione di rifiuti, non essendo richiesto che la condotta sia anche idonea a ledere in concreto il bene giuridico tutelato dalla fattispecie incriminatrice
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