Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Cass. Sez. III n. 8968 del 2 marzo 2023 (UP 2 nov 2022)
Pres. Ramacci Est. Gentili Ric. Senses
Rifiuti.Parti usate di autoveicoli
Sebbene alle parti usate di autoveicoli possa applicarsi in linea di principio la disciplina prevista per il commercio dei beni di occasione, deve ritenersi che tale operazione sia realizzabile solamente dopo l’avvenuta realizzazione delle attività di bonifica e di eventuale rigenerazione di tali prodotti, tali da riportare detti beni allo stato originario ovvero ad una piena funzionalità previa riparazione degli stessi; diversamente, ove cioè tali adempimenti non siano stati compiuti, ai medesimi deve intendersi applicabile in tutto e per tutto la disciplina riguardante i rifiuti, senza che, giova precisare, a ciò osti il fatto che, pur nella condizione in cui gli stessi si dovessero trovare, ai medesimi sia stata attribuita una qualche rilevanza economica, atteso che non vi è contraddizione fra la attribuzione ad un determinato oggetto di un dato valore commerciale e la sua qualificazione in termini di rifiuto
TAR Puglia (LE) Sez. II n. 245 del 16 febbraio 2023
Rifiuti.Competenza ad adottare l’ordine di rimozione dei rifiuti abbandonati
La questione della competenza ad adottare l’ordine di rimozione dei rifiuti abbandonati e ripristino dello stato dei luoghi ex art. 192, comma 3, del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 va risolta nel senso dell’appartenenza al Sindaco stante l’incompetenza del “Responsabile del settore” che sussiste anche in caso di delega a suo favore adottata dal dirigente del settore. L’art. 192, comma 3, del citato Decreto n. 152, nel prevedere espressamente la competenza del Sindaco, è norma speciale sopravvenuta rispetto all’art. 107 (Funzioni e responsabilità della dirigenza), comma 5, del D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali), per il quale “a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente testo unico, le disposizioni che conferiscono agli organi di cui al capo I del titolo III l’adozione di atti di gestione e di atti o provvedimenti amministrativi, si intendono nel senso che la relativa competenza spetta ai dirigenti, salvo quanto previsto dall’articolo 50, comma 3 e dall’articolo 54” e su di essa prevalente.
Cass. Sez. III n. 8750 del 1 marzo 2023 (CC 6 dic 2022)
Pres. Rosi Est. Andronio Ric. PM in proc. Tiano
Urbanistica.Reati edilizi e messa alla prova
La praticabilità della sospensione con messa alla prova nei reati edilizi, formalmente ricompresi nella cornice edittale che consente l’applicazione dell’istituto, passa obbligatoriamente per l’eliminazione delle conseguenze dannose dei reati in questione, id est per la preventiva e spontanea demolizione dell’abuso edilizio ovvero per la sua riconduzione alla legalità urbanistica ove ricorrano i presupposti per la sanatoria di (doppia) conformità. Tali condotte sono pregiudiziali (in senso logico, ma non necessariamente cronologico) rispetto all’affidamento dell’imputato in prova al servizio sociale e alla verifica del suo positivo esito, ed impongono pertanto al giudice di operare un corretto controllo, anche mediante le opportune e necessarie verifiche istruttorie, sul puntuale e integrale raggiungimento dell’obiettivo dell’eliminazione delle conseguenze del reato edilizio, non potendosi ammettere che venga dichiarata l’estinzione del reato, per compiuta e positiva probation, in presenza di un abuso non completamente demolito o non integralmente sanato – ricorrendone le condizioni – sul piano urbanistico.
TAR Puglia (LE) Sez. II n. 251 del 16 febbraio 2023
Ambiente in genere.Patrimonio culturale e interesse ambientale alla transizione ecologica
L'interesse pubblico alla tutela del patrimonio culturale, in relazione di un vincolo indiretto, non ha il peso e l'urgenza per sacrificare interamente l'interesse ambientale indifferibile della transizione ecologica, la quale comporta la trasformazione del sistema produttivo in un modello più sostenibile che renda meno dannosi per l'ambiente la produzione di energia, la produzione industriale e, in generale, lo stile di vita delle persone.
Corte di Giustizia (Terza Sezione) 16 marzo 2023
«Inadempimento di uno Stato – Direttiva 2008/50/CE – Qualità dell’aria ambiente – Sentenza della Corte che accerta un inadempimento – Articolo 260, paragrafo 2, TFUE – Obbligo di prendere le misure che l’esecuzione di una tale sentenza comporta – Inadempimento di tale obbligo dedotto dalla Commissione europea – Mancanza di chiarezza della lettera di diffida in ordine alla questione se la sentenza dovesse ancora essere eseguita alla data di riferimento – Principio della certezza del diritto – Irricevibilità»
Cass. Sez. III n. 8975 del 2 marzo 2023 (UP 14 dic 2022)
Pres. Ramacci Est. Andronio Ric. Frustaglia
Ecodelitti.Nozione di abusività della condotta
L’avverbio “abusivamente” di cui all’art. 452-quaterdecies cod. pen. si riferisce a tutte le attività non conformi ai precisi dettati normativi, svolte nel delicato settore della raccolta e smaltimento di rifiuti. Pertanto, la natura abusiva, che qualifica anche la condotta di altri delitti contro l’ambiente, della condotta è tale non solo quando è svolta in assenza delle prescritte autorizzazioni o sulla base di autorizzazioni scadute o palesemente illegittime, o comunque non commisurate alla tipologia di attività richiesta, ma anche quando è posta in essere in violazione di leggi statali o regionali – ancorché non strettamente pertinenti al settore ambientale – ovvero di prescrizioni amministrative
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