Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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TAR Toscana Sez. III n. 536 del 5 maggio 2020
Urbanistica.Sanzione pecuniaria e acquisizione coattiva
Il vincolo di destinazione apposto dal legislatore ai proventi delle sanzioni pecuniarie irrogate ai sensi dell’art. 31 co. 4-bis d.P.R. n. 380/2001 – proventi che, a norma del comma 4-ter dello stesso art. 31 “sono destinati esclusivamente alla demolizione e rimessione in pristino delle opere abusive e all'acquisizione e attrezzatura di aree destinate a verde pubblico” – comporta che le sanzioni in questione abbiano il solo scopo di munire le amministrazioni interessate dei mezzi finanziari occorrenti per procedere alla esecuzione d’ufficio degli ordini di demolizione non eseguiti spontaneamente, e ha dunque una funzione complementare rispetto all’acquisizione coattiva alla mano pubblica dei manufatti abusivi e delle relative aree di sedime. Il combinato disposto delle misure reale e pecuniaria costituisce un duplice deterrente che si giustifica in ragione della necessità, non irragionevolmente avvertita dal legislatore nazionale, di addossare al trasgressore tutte le conseguenze dannose della condotta illecita, vale a dire il pregiudizio arrecato ai beni territoriali, da un lato, e i costi di ripristino, dall’altro, scongiurando il rischio di una tutela ineffettiva dell’interesse generale, senza che per questo possa parlarsi di un indebito bis in idem.
Cass. Sez. III n. 13121 del 28 aprile 2020 (UP 6 feb 2020)
Pres. Andreazza Est. Noviello Ric. Giordano
Rifiuti.Responsabilità del sindaco per gestione illecita
In tema di responsabilità del sindaco per gestione illecita di rifiuti va considerata la distinzione operata dall'art. 107 del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali fra i poteri di indirizzo e di controllo politico-amministrativo, demandati agli organi di governo, e i compiti di gestione attribuiti ai dirigenti, che delinea un quadro generale di riparto di responsabilità, rispetto al quale la responsabilità del Sindaco o va rinvenuta in concreto, in ragione della adozione diretta di iniziative idonee a determinare un effettivo contributo alla gestione incriminata, oppure, in presenza di una gestione effettuata attraverso soggetti interposti, viene in rilievo attraverso il dovere di attivazione del sindaco allorché gli siano note situazioni, non derivanti da contingenti ed occasionali emergenze tecnico-operative, che pongano in pericolo la salute delle persone o l'integrità dell'ambiente
TAR Lazio (RM) Sez. I-quater n.4590 del 4 maggio 2020
Ambiente in genere.Obblighi di caratterizzazione e bonifica
Una volta riscontrato un fenomeno di potenziale contaminazione di un sito, gli interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza d’emergenza o definitiva, di bonifica e di ripristino ambientale possono essere imposti dalla Pubblica Amministrazione solamente ai soggetti responsabili dell’inquinamento, quindi ai soggetti che abbiano in tutto o in parte generato la contaminazione tramite un proprio comportamento commissivo od omissivo, legato all’inquinamento da un preciso nesso di causalità affermando, altresì, che è, quindi, necessario un rigoroso accertamento al fine di individuare il responsabile dell’inquinamento, nonché del nesso di causalità che lega il comportamento del responsabile all’effetto consistente nella contaminazione, accertamento che presuppone un’adeguata istruttoria non essendo configurabile una sorta di responsabilità oggettiva facente capo al proprietario o al possessore dell’immobile in ragione di tale sola qualità. Appare quindi preminente il necessario e preventivo accertamento della qualità di soggetto responsabile dell’inquinamento in capo ad un determinato soggetto prima della imposizione di eventuali obblighi di caratterizzazione e bonifica.
Corte di Giustizia (Seconda Sezione) 14 maggio 2020
«Rinvio pregiudiziale – Ambiente – Rifiuti – Direttiva 1999/31/CE – Discariche preesistenti – Periodo di gestione successiva alla chiusura della discarica – Proroga – Costi dello smaltimento dei rifiuti nelle discariche – Principio del “chi inquina paga” – Applicazione nel tempo della direttiva»
Corte di Giustiza (Sesta Sezione) 14 maggio 2020
«Rinvio pregiudiziale – Ambiente – Sistema di scambio di quote di emissioni di gas a effetto serra nell’Unione europea – Direttiva 2003/87/CE – Articolo 10 bis – Regime transitorio di assegnazione di quote a titolo gratuito – Decisione 2011/278/UE – Articolo 9 – Determinazione del livello storico di attività – Modifica sostanziale della capacità di un impianto intervenuta prima del periodo di riferimento – Determinazione del periodo di riferimento pertinente»
Cass. Sez. III n. 13148 del 28 aprile 2020 (CC 3 mar 2020)
Pres. Ramacci Est. Scarcella Ric. Iannello
Urbanistica.Struttura complessa della SCIA
La procedura semplificata della SCIA edilizia presenta una struttura complessa la quale non si esaurisce con la segnalazione, ma si sviluppa in fasi ulteriori quali, per prima, quella di ordinaria attività di controllo dell’Amministrazione nel termine di trenta giorni (art. 19, co.6-bis l. 241\90), e la successiva, eventuale, in cui può essere esercitata l’autotutela amministrativa. Le condizioni e le modalità di esercizio dell’intervento della Pubblica Amministrazione in tale seconda fase devono considerarsi il necessario completamento della disciplina di tali titoli abilitativi, poiché la individuazione della loro consistenza e della loro efficacia non può prescindere dalla capacità di resistenza degli stessi titoli rispetto alle verifiche effettuate successivamente alla maturazione del termine di verifica previsto ex lege. Il perno è costituito da un istituto avente portata generale, rectius l’autotutela, il quale si innesta sul delicato rapporto fra il potere amministrativo (riesercizio), da un lato, e la tutela dell’affidamento del privato, dall’altro, con necessario bilanciamento dei contrapposti interessi coinvolti.
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