Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Cass. Sez. III n. 16350 del 29 aprile 2021 (UP 11 feb 2021)
Pres. Ramacci Est. Noviello Ric. Cattelan
Rifiuti.Inottemperanza all’ordinanza sindacale di rimozione
La fattispecie di cui all’art. 255, iultimo comma dlv 152\06 è costruita in presenza di un’ ordinanza di rimozione dei rifiuti non ottemperata (“chiunque non ottempera all’ordinanza del Sindaco di cui all’art. 192 comma 3”), cosicchè la presenza del provvedimento presupposto, ancorchè affetto da vizi di legittimità non esclude necessariamente il reato. Si vuol dire che la configurazione della fattispecie, in stretto rapporto con l’inottemperanza di un’ ordinanza sindacale di rimozione, fa sì che il dovere del giudice penale di verificare il legittimo esercizio del potere deve essere commisurato alla peculiarità della fattispecie penale e quindi assume rilievo solo per quei vizi dell’atto la cui esistenza possa incidere di per sé su posizioni giuridiche soggettive.
Consiglio di Stato Sez. VI n. 3663 del 10 maggio 2021
Beni culturali.Proporzionalità del vincolo culturale indiretto
In tema di prescrizioni di tutela indiretta del bene culturale previste dal c.d. codice dei beni culturali e del paesaggio, l’art. 45 attribuisca all'Amministrazione la funzione di creare le condizioni affinché il valore culturale insito nel bene possa compiutamente esprimersi, senza altra delimitazione spaziale e oggettiva che non quella attinente alla sua causa tipica, che è di “prescrivere le distanze, le misure e le altre norme dirette ad evitare che sia messa in pericolo l'integrità dei beni culturali immobili, ne sia danneggiata la prospettiva o la luce o ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro”, secondo criteri di congruenza, ragionevolezza e proporzionalità
Consiglio di Stato Sez. II n. 3260 del 22 aprile 2021
Ambiente in genere.Ordinanze contingibili e urgenti
Il potere di emanare ordinanze contingibili e urgenti in tema di sanità e igiene pubblica, attribuito al sindaco dagli articoli art. 50, comma 5 (in tema di sanità e igiene pubblica, attinente al presente giudizio), e 54, comma 4, del decreto legislativo n. 267/2000, presuppone necessariamente situazioni non tipizzate dalla legge di pericolo effettivo, la cui sussistenza deve essere suffragata da istruttoria adeguata e da congrua motivazione, e in ragione di tali situazioni si giustifica la deviazione dal principio di tipicità degli atti amministrativi e la possibilità di derogare alla disciplina vigente, stante la configurazione residuale, quasi di chiusura, di tale tipologia provvedimentale
Cass. Sez. III n. 15028 del 21 aprile 2021 (UP 10 feb 2021)
Pres. Lapalorcia Est. Noviello Ric. PM in proc. Batignani
Rifiuti.Requisiti dell’occasionalità nella gestione illecita
L'assoluta occasionalità, idonea ad escludere il reato di cui all’art. 256, comma 1 dlv 152\06 non può essere desunta o meno esclusivamente dalla natura giuridica del soggetto agente (privato, imprenditore, ecc.), dovendo invece ritenersi non integrata in presenza di una serie di indici dai quali poter desumere un minimum di organizzazione, che escluda la natura esclusivamente solipsistica della condotta (ad es., dato ponderale dei rifiuti oggetto di gestione, necessità di un veicolo adeguato e funzionale al trasporto di rifiuti, fine di profitto perseguito). In altri termini, se un soggetto appresta una serie di condotte finalizzate a quella contestata, quand’anche non operando in forma imprenditoriale, pone in essere una "attività" rilevante ex art. 256 cit. per la quale occorre preliminarmente ottenere i necessari titoli abilitativi
Come degradare millenni di civiltà.
di Stefano DELIPERI
TAR Puglia (BA) Sez. III n. 682 del 19 aprile 2021
Urbanistica.Sedi degli enti del terzo settore e destinazioni d’uso
Per le associazioni di promozione sociale che non implichino camuffamento della confessione religiosa, in base all'art. 71, comma 1, d.lgs. n. 117/2017, i locali in cui si svolgono le relative attività istituzionali, purché non di tipo produttivo, sono compatibili con tutte le destinazioni d'uso omogenee previste dal d.m. 2 aprile 1968 n. 1444, e successive modificazioni, indipendentemente dalla destinazione urbanistica; la disposizione sopra citata prevale, in quanto disposizione di carattere speciale, in base a quanto previsto dall’art. 15 delle disposizioni sulla legge in generale (cd preleggi), sulla norma di cui all’art. 23-ter del D.p.r. 380 del 2001
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