Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
Nell'area dedicata alla rivista è scaricabile l'ultimo fascicolo pubblicato
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TAR Lombardia (MI) n. 541 del 11 marzo 2021
Caccia e animali.Riduzione del prelievo venatorio
In base al quadro normativo di riferimento, lo stato di conservazione di una specie deve essere esaminato su una scala appropriata, riferibile non solo al limitato contesto provinciale, cui si riferiscono i censimenti intrapresi dai Comitati, ma ad ambiti più ampi, come quelli regionale, nazionale e continentale;-parimenti, la valutazione deve tenere conto dei dati emersi nel corso degli anni, a fronte dei quali non assume valore dirimente quello relativo ad un specifico anno, perché la prospettiva di verifica dello stato di conservazione di una specie copre un ambito temporale ben più ampio del singolo anno o della singola stagione venatoria
Corte costituzionale sent. n. 53 del 31 marzo 2021
Oggetto: Ambiente - Norme della Regione Molise - Disciplina della procedura di impatto ambientale - Modifiche all'art. 8 della legge regionale n. 21 del 2000 - Provvedimento di valutazione di impatto ambientale.
Dispositivo: illegittimità costituzionale parziale
Cass. Sez. III n. 10107 del 16 marzo 2021 (UP 21 ott 2021)
Pres. Rosi Est. Cerroni Ric. Bianchini
Urbanistica.Violazioni edilizie e rapporto di coniugio
In tema di violazioni edilizie la responsabilità di un coniuge per il fatto materialmente commesso dall’altro deve essere fondata su elementi oggettivi come il comune interesse all’edificazione, l’adozione del regime patrimoniale della comunione dei beni, l’acquiescenza prestata all’esecuzione dell’intervento edilizio, la presenza sul luogo di esecuzione dei lavori, l’espletamento di attività di controllo sull’esecuzione delle opere, la presentazione di istanze concernenti l’immobile o l’esecuzione di qualsiasi altra attività indicativa di una partecipazione alla costruzione illecita . Tutto ciò in quanto, in linea generale, il committente si identifica in chiunque concretamente si adoperi a realizzare l’opera abusiva, indipendentemente dall’assunzione di vincoli formali consacrati in stipulazioni contrattuali e dall’essere proprietario del suolo e, quindi, legittimato a chiedere il titolo abilitativo
Consiglio di Stato Sez. V n. 2171 del 15 marzo 2021
Rifiuti.Obblighi di rimozione del proprietario per fatto illecito di ignoti
In relazione ai soggetti passivi dell’ordine di rimozione di rifiuti previsto dall' art. 192, co. 3 cit., va ribadito come lo stesso possa essere indirizzato anche nei confronti del proprietario dell'area, pur non essendo lo stesso l'autore materiale delle condotte di abbandono dei rifiuti. La norma in questione - qualora vi sia la concreta esposizione al pericolo che su un bene si realizzi una discarica abusiva di rifiuti anche per i fatti illeciti di soggetti ignoti - attribuisce rilevanza esimente alla diligenza del proprietario, che abbia fatto quanto risulti concretamente esigibile, e impone invece all'amministrazione di disporre le misure ivi previste nei confronti del proprietario che - per trascuratezza, superficialità o anche indifferenza o proprie difficoltà economiche - nulla abbia fatto e non abbia adottato alcuna cautela volta ad evitare che vi sia in concreto l'abbandono dei rifiuti
Cass. Sez. III n. 10758 del 19 marzo 2021 (UP 11 feb 2021)
Pres. Ramacci Est. Corbetta Ric. Spaccapeli
Caccia e animali.Collare predisposto alla trasmissione di scosse elettriche
La condotta vietata dall’art- 727, comma 2 cp oggetto di incriminazione non è la mera apposizione sull’animale del collare elettronico, ma il suo effettivo utilizzo, nella misura in cui ciò provochi “gravi sofferenze”: evento del reato, da intendersi nell’insorgere nell’animale di patimenti psico-fisici, in assenza dei quali si fuoriesce dal perimetro della tipicità.
TAR Marche Sez. I n. 187 del 10 marzo 2021
Ambiente in genere.PAUR - provvedimento autorizzatorio unico regionale
Così come sussiste l’obbligo, per l’Amministrazione preposta, di pronunciarsi entro termini perentori sulle istanze di compatibilità ambientale, altrettanto è a dirsi per quanto attiene al rilascio del PAUR - provvedimento autorizzatorio unico regionale; tuttavia, detta perentorietà non implica che la violazione dei termini prescritti incida sulla legittimità dell’atto conclusivo comunque adottato, bensì rileva “ai sensi e per gli effetti di cui agli articoli 2, commi da 9 a 9-quater, e 2-bis della legge 7 agosto 1990, n. 241” (art. 27 bis, comma 8, del d.lgs. n. 152 del 2006). Ne consegue che, quandanche il provvedimento conclusivo venisse adottato senza il rispetto della scansione procedimentale indicata dalla norma ovvero in ritardo rispetto al tempo massimo di conclusione del procedimento dalla stessa prescritto, ciò non potrebbe costituire un vizio invalidante ex se dell’atto autorizzatorio rilasciato.
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