Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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TAR Molise Sez. I n. 107 del 14 marzo 2019
Urbanistica.Controversie attinenti alla determinazione e alla liquidazione del contributo per oneri di urbanizzazione e costo di costruzione
Nelle controversie attinenti alla determinazione e alla liquidazione del contributo per oneri di urbanizzazione e costo di costruzione l'azione volta alla declaratoria del diritto dell'interessato alla restituzione delle somme indebitamente versate può essere proposta a prescindere dall'impugnazione o dall'esistenza dell'atto con cui viene negato il rimborso, trattandosi di giudizio di accertamento di un rapporto obbligatorio pecuniario sottratto ai termini di decadenza previsti per l’impugnazione del provvedimento amministrativo
MUD 2019: metodica, finalità,novità e adempimenti
di Alberto PIEROBON
TAR Molise Sez. I n.123 del 5 aprile 2019
Urbanistica.Atto di approvazione del piano di lottizzazione
L'atto di approvazione del piano di lottizzazione, provvedimento amministrativo discrezionale in materia urbanistica (avente a oggetto un piano proposto da privati e, dunque, parzialmente sostitutivo di procedimento) si configura contestualmente quale atto di approvazione dello schema di convenzione di lottizzazione. Come noto, il potere comunale di pianificazione è connotato da ampia discrezionalità, ma il suo esercizio è subordinato all'obbligo di effettuare un’adeguata, preventiva attività istruttoria in relazione alla portata degli interessi pubblici e privati coinvolti, in sostanza le scelte urbanistiche, ancorché caratterizzate da discrezionalità, devono rivelarsi, alla stregua del sindacato giurisdizionale sulle stesse esercitabile, esenti da vizi di illogicità e irrazionalità e le stesse devono essere supportate, sia pure con riferimento alle linee-guida che accompagnano la redazione degli strumenti urbanistici, da idonea motivazione
Cass. Sez. III n. 12916 del 25 marzo 2019 (Cc 27 feb 2019)
Pres. Andreazza Est. Reynaud Ric. Costantini
Beni ambientali.Reato paesaggistico e procedimento di esecuzione
Il giudice dell’esecuzione, adito per l’applicazione in sede esecutiva della sent. Corte cost. n. 52 del 2016, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale parziale dell’art. 181, comma 1-bis, d.lgs. n.42 del 2004, il cui delitto sia stato ritenuto con la sentenza di condanna divenuta definitiva, deve dichiarare, anche d’ufficio, ai sensi dell’art. 30, quarto comma, legge n. 87 del 1953, l'estinzione per prescrizione del reato oggetto della sentenza definitiva di condanna che debba essere riqualificato come contravvenzione ai sensi del comma 1 della norma incriminatrice citata, qualora la prescrizione sia maturata in pendenza del procedimento di cognizione e gli effetti della condanna non siano ancora esauriti; negli stessi casi, laddove il reato non sia prescritto, il giudice dell’esecuzione deve rideterminare la pena in relazione alla diversa cornice edittale prevista per la fattispecie contravvenzionale; il relativo potere/dovere del giudice dell’esecuzione dev’essere esercitato quando ci si trovi di fronte ad una condanna definitiva a pena illegale derivante dalla declaratoria d’illegittimità costituzionale della norma incriminatrice non ravvisata dal giudice della cognizione, senza che il medesimo si sia posto il relativo problema giuridico ed abbia espresso le sue valutazioni, non essendo in tal caso la correzione dell’errore preclusa dal giudicato neppure laddove questo si sia formato sulla base di una decisione assunta successivamente alla declaratoria di illegittimità costituzionale della norma incriminatrice; nel procedimento di esecuzione, nel rispetto del contraddittorio, il giudice, su richiesta di parte o "ex officio", può assumere tutte le prove necessarie per la decisione, ivi compresa l’audizione del consulente tecnico di parte nominato dal condannato e l’acquisizione della relazione dal medesimo predisposta, e non deve basarsi, solo ed esclusivamente, sulla sentenza in relazione alla quale è stato promosso l’incidente d’esecuzione
TAR Basilicata Sez. I n. 321 del 27 marzo 2019
Elettrosmog.Stazioni radio-base e distanza dalle strade
La realizzazione delle stazioni radio base per la telefonia mobile non deve rispettare i limiti di distanza dalle strade, previsti per le ordinarie costruzioni edilizie, trattandosi di opere assimilate alle infrastrutture di urbanizzazione primaria.
Cass. Sez. III n. 15011 del 5 aprile 2019 (Pu 11 dic 2018)
Pres. Cervadoro Est. Reyanud Ric. Accogli
Urbanistica.Falso ideologico in autorizzazioni amministrative
Risponde del delitto di falso ideologico in autorizzazioni amministrative il privato che alleghi, a corredo della richiesta di rilascio di un permesso di costruire (in sanatoria o no), atto avente natura di autorizzazione amministrativa, documentazione non veritiera attestante una falsa rappresentazione dello stato dei luoghi, così inducendo in errore il pubblico ufficiale destinatario della richiesta
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