Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Il reato di lottizzazione abusiva
di Luca RAMACCI
Relazione tenuta in occasione del Corso “I reati edilizi ed urbanistici: punti ferme e questioni controverse” organizzato dalla Scuola Superiore della Magistratura in collaborazione con la Struttura di formazione decentrata della Corte di appello di Lecce - Lecce, Officine Cantelmo, 11/13 ottobre 2021
Consiglio di Stato Sez. VI n. 6346 del 17 settembre 2021
Urbanistica.Amovibilità e qualificazione edilizia
L'astratta amovibilità delle strutture non ne muta la qualificazione edilizia, in quanto non esclude la destinazione del manufatto al soddisfacimento di esigenze non eccezionali e contingenti, ma permanenti nel tempo. E ciò in quanto i manufatti non precari, ma funzionali a soddisfare esigenze permanenti, vanno considerati come idonei ad alterare lo stato dei luoghi, con un sicuro incremento del carico urbanistico, a nulla rilevando la precarietà strutturale del manufatto, la rimovibilità della struttura e l'assenza di opere murarie, posto che il manufatto non precario non è deputato ad un suo uso per fini contingenti, ma è destinato ad un utilizzo destinato ad essere reiterato nel tempo in quanto stagionale (nel caso di specie, relativo ad una serra il CdS, tenuto conto dell’attività agricola svolta, ha rilevato che la stagionalità dell’utilizzo incide esclusivamente sulla modalità di uso delle serre - in particolare la copertura dei tunnel - ma non comporta la integrale rimozione periodica delle stesse.
Consiglio di Stato Sez. VI n. 6438 del 23 settembre 2021
Urbanistica.Differenza tra accezione civilistica ed urbanistica di pertinenza
L’accezione civilistica di pertinenza è più ampia di quella applicata nella materia urbanistico-edilizia. In particolare,: i) la pertinenza urbanistico-edilizia è configurabile allorquando sussista un oggettivo nesso che non consenta altro che la destinazione della cosa ad un uso servente durevole e sussista una dimensione ridotta e modesta del manufatto rispetto alla cosa in cui esso inerisce; ii) a differenza della nozione di pertinenza di derivazione civilistica, ai fini edilizi il manufatto può essere considerato una pertinenza quando è non solo preordinato ad un’oggettiva esigenza dell’edificio principale ed è funzionalmente inserito al suo servizio, ma anche allorquando è sfornito di un autonomo valore di mercato e non comporta un cosiddetto “carico urbanistico” proprio in quanto esauriscono la loro finalità nel rapporto funzionale con l’edificio principale
Cass. Sez. III n. 35410 del 24 settembre 2021 (UP 20 mag 2021)
Pres. Ramacci Est. Zunica Ric. Frigerio
Rifiuti.Scarti vegetali
In tema di gestione dei rifiuti, gli scarti vegetali non sono classificabili come rifiuti soltanto se utilizzati in agricoltura mediante processi e metodi costituenti le normali pratiche agronomiche disciplinate dagli art. 182, comma sesto-bis, e 185, comma primo, lett. f), del citato d. lgs. n. 152 del 2006, non risultando comprovato nel caso di specie il rispetto di tali procedure
TAR Sicilia (PA) Sez. I n. 2554 del 13 settembre 2021
Rifiuti.Opere di recupero ambientale
Dal combinato disposto degli artt. 244, 250 e 253 del Codice dell’Ambiente si ricava che nell'ipotesi di mancata esecuzione degli interventi ambientali in esame da parte del responsabile dell'inquinamento, ovvero di mancata individuazione dello stesso - e sempreché non provvedano né il proprietario del sito, né altri soggetti interessati - le opere di recupero ambientale sono eseguite dalla P.A. competente - espressamente individuata nel “comune territorialmente competente” - che potrà rivalersi sul soggetto responsabile nei limiti del valore dell'area bonificata, anche esercitando, ove la rivalsa non vada a buon fine, le garanzie gravanti sul terreno oggetti dei medesimi interventi. Solo nel caso in cui il Comune “non provveda” è previsto l’intervento sostitutivo della Regione e ciò al fine di salvaguardare il primario interesse ambientale che sarebbe compromesso dall’inadempimento dei responsabili della contaminazione e dal successivo inadempimento del “comune territorialmente competente” sul quale incombe la procedura d’ufficio prevista dall’art. 250. Tale potere sostitutivo viene, peraltro, espletato nell’interesse generale della comunità, al fine di garantire che l’interesse pubblico al contenimento/eliminazione dei rischi di contaminazione venga comunque tutelato, anche nell’ipotesi di inadempimento del responsabile in via primaria o dell’amministrazione titolare di competenza sostitutiva.
Cass. Sez. III n. 33419 del 9 settembre 2021 (UP 8 apr 2021)
Pres. Sarno Est. Reynaud Ric. Gavioli
Urbanistica.Abuso di ufficio e rilascio del titolo abilitativo edilizio avvenuto senza il rispetto del piano regolatore generale o degli altri strumenti urbanistici
È ben vero che in tema di abuso d'ufficio, la modifica introdotta con l'art. 23 del d.l. 16 luglio 2020, n. 76 ha ristretto l'ambito applicativo dell'art. 323 cod. pen., determinando una parziale "abolitio criminis" in relazione alle condotte commesse prima dell'entrata in vigore della riforma, realizzate mediante violazione di norme regolamentari o di norme di legge generali e astratte, dalle quali non siano ricavabili regole di condotta specifiche ed espresse o che lascino residuare margini di discrezionalità. Tuttavia, proprio con riguardo all’adozione di un permesso di costruire, va ribadito che, in tema di abuso di ufficio, il rilascio del titolo abilitativo edilizio avvenuto senza il rispetto del piano regolatore generale o degli altri strumenti urbanistici integra la violazione di specifiche regole di condotta previste dalla legge, così come richiesto dalla nuova formulazione dell'art. 323 cod. pen. ad opera dell'art. 16 del d.l. 16 luglio 2020, n. 76, convertito nella legge 11 settembre 2020, n. 120, atteso che l'art.12, comma 1, d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 prescrive espressamente che il permesso di costruire, per essere legittimo, deve conformarsi agli strumenti urbanistici ed il successivo art. 13 detta la specifica disciplina urbanistica che il direttore del settore è tenuto ad osservare.
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