Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
Nell'area dedicata alla rivista è scaricabile l'ultimo fascicolo pubblicato
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Corte costituzionale n. 189 del 7 ottobre 2021
Oggetto: Ambiente - Norme della Regione Lazio - Funzioni amministrative dei Comuni - Previsione che sono delegate ai Comuni l'approvazione dei progetti degli impianti per lo smaltimento e il recupero di determinati rifiuti, nonché la relativa autorizzazione alla realizzazione e all'esercizio delle attività suindicate.
Dispositivo: illegittimità costituzionale
Superamento dei limiti e incertezza analitica
di Walter FORMENTON, Mariano FARINA, Luca TONELLO, Francesco ALBRIZIO
TAR Toscana Sez. III n. 1160 del 6 settembre 2021
Urbanistica.Risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia
Il risanamento conservativo è un'attività rivolta a conservare l'organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali, ne consentano destinazioni d'uso con essi compatibili. La ristrutturazione edilizia, invece, si caratterizza per il rinnovo degli elementi costitutivi dell'edificio e per l'alterazione dell'originaria fisionomia e consistenza fisica dell'immobile, incompatibili con i concetti di manutenzione straordinaria e risanamento, che invece presuppongono la realizzazione di opere che lasciano inalterata la struttura dell'edificio e la distribuzione interna della sua superficie
Cass. Sez. III n. 35585 del 17 settembre 2021 (UP 28 mag 2021)
Pres. Sarno Est. Aceto Ric. Care’
Beni Ambientali.Nozione di volumetria
Ai fini della qualificazione del fatto reato come contravvenzione, ai sensi dell'art. 181, comma 1, d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, o come delitto, ai sensi dell'art. 181, comma 1-bis, dello stesso decreto, la nozione di "volumetria" deve essere individuata prescindendo dai criteri applicabili per la disciplina urbanistica e considerando l'impatto dell'intervento sull'originario assetto paesaggistico del territorio, sicché la nozione di "volumetria" - al pari di quella di "superficie utile" di cui al comma 1-ter, lett. a), della stessa disposizione - dev'essere individuata prescindendo dai suddetti criteri urbanistici
TAR Sicilia (CT) Sez. I n. 2667 del 20 agosto 2021
Elettrosmog.Infrastrutture di telecomunicazione
Le infrastrutture di telecomunicazione sono assimilate, ai sensi dell’articolo 86, comma 3, del d.lgs. n. 259/2003, ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria di cui all'articolo 16, comma 7, del D.P.R. 6.6.2001, n. 380, ed hanno il carattere della pubblica utilità (cfr. articolo 90, comma 1, d.lgs. n. 259/2003).
Cass. Sez. III n. 34589 del 17 settembre 2021 (UP 4 giu 2021)
Pres. Petruzzellis Est. Aceto Ric. Caporaso
Acque.Ambito di applicazione del d.P.R. n. 227 del 2011
In generale, il d.P.R. n. 227 del 2011 si applica esclusivamente alle categorie di imprese di cui all'articolo 2 del decreto del Ministro delle attività produttive del 18 aprile 2005, e cioè alla categoria delle microimprese, delle piccole imprese e delle medie imprese (complessivamente definita PMI) che è costituita da imprese che: a) hanno meno di 250 occupati, e b) hanno un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro; inoltre, trattandosi di scarichi in rete fognaria, è necessario che osservino i regolamenti emanati dal soggetto gestore del servizio idrico integrato ed approvati dall'ente di governo dell'ambito competente (art. 107, d.lgs. n. 152 del 2006); pertanto, non è sufficiente allegare la provenienza dello scarico da una piccola azienda agroalimentare appartenente al settore lattiero-caseario che produce un quantitativo di acque reflue non superiore a 4000 mc/l’anno; è altresì necessario dare prova che l’impresa sia qualificabile come PMI (rientrante nell’ambito di applicazione del d.P.R. n. 227 del 2011) e, sopratutto, che siano rispettati i limiti di emissione degli scarichi idrici indicati nell’Allegato 5 alla Parte Terza del d.lgs. n. 152 del 2006. Di tali allegazioni deve farsi carico colui che invoca l’applicazione delle relative norme derogatorie.
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