Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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TAR Lombardia (BS) Sez. I n. 298 del 28 marzo 2022
Rifiuti.Contaminazioni storiche e bonifica
L’applicazione delle norme in materia di bonifica anche a fattispecie di “contaminazioni storiche” non avviene in via retroattiva, sanzionando ora per allora condotte risalenti e lecite al momento della loro commissione, ma pone attuale rimedio alla perdurante condizione di contaminazione dei luoghi, da ritenersi illecita anche se posta in essere in epoca antecedente all’entrata in vigore del decreto legislativo numero 22 del 1997, che per primo ha disciplinato gli obblighi di bonifica.
Cass. Sez. III n. 12936 del 6 aprile 2022 (Cc 10 mar 2022)
Pres. RamacciEst. Scarcella Ric. Barone
Urbanistica.Scavi e titolo abilitativo necessario
La giurisprudenza penale distingue tra diverse ipotesi di scavo, sbancamenti, livellamenti di terreno. Tale tipologia di intervento può essere infatti così suddivisa: interventi finalizzati ad attività agricole, interventi finalizzati ad usi diversi da quelli agricoli che incidono sul tessuto urbanistico del territorio, interventi prodromici alla realizzazione di un immobile.
Nel primo caso non si ritiene necessario il permesso di costruire che, al contrario, è richiesto negli altri due casi
Il trattamento dei rifiuti presso gli impianti di depurazione delle acque reflue urbane: regime autorizzativo
di Vitantonio MASI
TAR Basilicata Sez. I n. 208 del 22 marzo 2022
Rifiuti.Curatela fallimentare e onerosità degli interventi di ripristino ambientale
L’onerosità degli interventi di ripristino ambientale – che, relativamente al proprietario/detentore dell’area sono comunque contenuti entro i limiti di cui all’art. 253, co. 4, del D.lgs. n. 152/2006 - non è qualificabile, de iure, come una condizione ostativa alla legittimazione passiva del curatore fallimentare, né tantomeno può integrare un vizio di legittimità della diffida sub iudice, essendo evidente che l’eventuale incapienza dei fondi a ciò necessari costituisce un’evenienza di mero fatto, che ben può costituire ragione legittimante l’attivazione dei poteri sostitutivi di cui agli artt. 244, co. 4 e 250 del D.lgs. n. 152/2006
Abbandono-deposito incontrollato di rifiuti e Cassazione. Tutto chiaro?
di Gianfranco AMENDOLA
TAR Campania (SA) Sez. II n. 769 del 21 marzo 2022
Rifiuti. Autorizzazione unica e AUA
L'autorizzazione unica ex art. 208 del d.lgs. n. 152/2006 costituisce il provvedimento finale di un procedimento, nel quale convergono tutti i visti, pareri, autorizzazioni e concessioni di organi regionali, provinciali e comunali, afferenti ai campi dell'ambiente, dell'urbanistica, dell'edilizia, delle attività produttive, i quali sono da essa sostituiti ad ogni effetto : nel provvedimento autorizzatorio sono state, cioè, riunite e concentrate dal legislatore tutte le competenze amministrative di verifica e controllo di compatibilità con le varie prescrizioni urbanistiche, di pianificazione settoriale, nonché l'accertamento dell'osservanza di ogni possibile vincolo afferente alla realizzazione dell'impianto in armonia col territorio di riferimento, dal momento che l'art. 208, comma 6, del d.lgs. n. 152/2006, assegna al provvedimento regionale conclusivo del procedimento una funzione sostitutiva di tutti gli atti e provvedimenti ordinariamente di competenza di altre autorità territoriali; ad un simile modulo procedimentale abilitativo, disciplinato con riferimento al settore speciale della gestione dei rifiuti, non è, quindi, logicamente affiancabile o sovrapponibile quello dell’AUA, codificato in via generale dall’art. 3 del d.p.r. n. 59/2013, pena, altrimenti, una ingiustificata duplicazione di attività amministrative
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