Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Il primo decreto legge sull’ambiente del nuovo governo. Al peggio non c’è mai fine
di Gianfranco AMENDOLA
Cass. Sez. III n. 2627 del 23 gennaio 2023 (CC 2 dic 2022)
Pres. Marini Est. Corbo Ric. Montinaro
Beni ambientali.Sequestro bene demaniale
E’ legittimo il sequestro preventivo impeditivo di un bene demaniale pur destinato a soddisfare i bisogni e gli interessi di una serie indeterminata di utenti, quando la sua fruizione per effetto delle modifiche allo stesso apportate, possa aggravare il pregiudizio per l’ecosistema protetto dal vincolo paesaggistico
TAR Campania (NA) Sez. IV n. 7604 del 5 dicembre 2022
Urbanistica.Ordinanza di demolizione pronunciata in pendenza dell’istanza di sanatoria
Una volta presentata un'istanza di concessione in sanatoria o di condono edilizio, in assenza di preventiva determinazione su quest'ultima e in pendenza del relativo procedimento, è preclusa l’adozione di provvedimenti sanzionatori dell’abuso. Ai sensi degli artt. 38 e 44, della legge n. 47 del 1985, infatti, si verifica la sospensione dei provvedimenti repressivi che, se adottati in pendenza di istanza di condono, sono illegittimi perché in contrasto con l'art. 38, l. n. 47 del 1985, il cui disposto impone all'Amministrazione di astenersi, sino alla definizione del procedimento attivato per il rilascio della concessione in sanatoria, da ogni iniziativa repressiva che vanificherebbe a priori il rilascio del titolo abilitativo in sanatoria
Consiglio di Stato Sez. VI n. 10767 del 7 dicembre 2022
Urbanistica.Natura dei vincoli di destinazione di aree private
La destinazione ad attrezzature ricreative, sportive e a verde pubblico, data dal P.R.G. ad aree di proprietà privata, non comporta l'imposizione sulle stesse di un vincolo espropriativo, ma solo di un vincolo conformativo, che è funzionale all'interesse pubblico generale conseguente alla zonizzazione effettuata dallo strumento urbanistico. Ciò vale pure per i vincoli di destinazione imposti dal piano regolatore per attrezzature e servizi realizzabili anche ad iniziativa privata o promiscua, in regime di economia di mercato, anche se accompagnati da strumenti di convenzionamento (ad es. parcheggi, impianti sportivi, mercati e strutture commerciali, edifici sanitari, zone artigianali, industriali o residenziali)
La gestione dei rifiuti inerti, passato, presente e futuro
di Mauro SANNA
Consiglio di Stato Sez. V n. 10681 del 6 dicembre 2022
Ambiente in genere.Industrie insalubri
Gli ampi poteri concernenti le industrie insalubri, conferiti dagli artt. 216 e 217 R.D. 27 luglio 1934, n. 1265, sono esercitabili a condizione che siano dimostrati, da congrua e seria istruttoria, gli inconvenienti igienici e che si sia vanamente tentato di eliminarli. Appare evidente che l’amministrazione comunale, non possedendo né gli strumenti né le competenze per accertare "in proprio" le condizioni sanitarie di una industria insalubre, tenda a conformarsi al parere reso dall'Autorità sanitaria. Nondimeno, sorge in capo all’amministrazione medesima l’onere di discostarsi motivatamente dal parere suddetto in presenza di due condizioni: l'assoluta insufficienza, carenza, approssimazione del parere negativo reso dall'azienda sanitari, e la contemporanea sussistenza di allegazioni di parte - o comunque acquisite dall'amministrazione comunale - che provino l'inattendibilità del parere negativo e la sussistenza di comprovati elementi che escludano inconvenienti sanitari ascrivibili all'azienda
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