Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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TAR Marche Sez. I n. 624 del 24 luglio 2021
Ambiente in genere.Industrie insalubri e competenze del sindaco
Con specifico riguardo alle competenze del Sindaco in materia di industrie insalubri riconosciutigli dagli artt. 216 e 217 del testo unico delle leggi sanitarie di cui al R.D. n. 1265 del 1934, tali poteri sindacali e comunali devono infatti essere correttamente inquadrati nel più ampio contesto normativo di riferimento, come si è evoluto ed è oggi vigente; essi, in particolare, in presenza di competenze statali e regionali fondate su titoli speciali di attribuzione normativa di tutela ambientale, devono ritenersi recessivi rispetto ai pareri e agli atti di assenso o di diniego provenienti dalle autorità tecniche,
Cass. Sez. III n. 306941 del 5 agosto 2021 (CC 24 giu 2021)
Pres. Ramacci Est. Di Stasi Ric. Praticò
Ecodelitti.Confisca ex art. 452-quaterdecies, ultimo comma, cod.pen.
La confisca ex art. 452-undecies cod. pen., presenta profili peculiari, in quanto caratterizzata non tanto da una funzione punitivo-sanzionatoria, bensì da una funzione risarcitoria-ripristinatoria, alla luce dell'interpretazione letterale del terzo comma dell’articolo in esame, il quale prevede che i beni confiscati siano messi "nella disponibilità" della pubblica amministrazione e vincola la destinazione dei beni confiscati o dei proventi incamerati esclusivamente alla bonifica dei luoghi. La confisca prevista dall’art. 452-quaterdecies, ultimo comma, cod.pen. non solo non contiene una previsione analoga a quella di cui all’art 452-undecies cod.pen., ma, anzi, contempla, al comma terzo, l’imposizione dell’obbligo per il condannato di effettuare il ripristino dello stato dell’ambiente, obbligo ulteriore e più ampio della semplice bonifica o messa in sicurezza del sito.
TAR Lombardia (BS) Sez. I n. 674 del 23 luglio 2021
Ambiente in genere.AIA e reiterazione delle medesime violazioni
Ai sensi dell'art. 29 decies, comma 9, lett. b), Codice dell'Ambiente, in caso di reiterazione delle medesime violazioni per più di due volte nel corso di un anno da parte di un soggetto titolare di autorizzazione integrata ambientale, l'Amministrazione può emanare un provvedimento di diffida con contestuale sospensione dell'autorizzazione per un tempo determinato; conseguentemente, la società destinataria di un primo atto di diffida cui ha dato esecuzione senza prestare acquiescenza, ha interesse al ricorso al fine di evitare che un'eventuale futura contestazione, analoga a quella oggetto dell'impugnata diffida, comporti la sospensione dell'AIA
Cass. Sez. III n. 31379 del 10 agosto 2021 (CC 10 giu 2021)
Pres. Andreazza Est. Di Stasi Ric. Rota
Ambiente in genere.Occupazione di spazio demaniale marittimo oltre la scadenza del titolo
Il reato di abusiva occupazione di spazio demaniale marittimo si configura anche in caso di occupazione protrattasi oltre la scadenza del titolo, a nulla rilevando l'esistenza della pregressa concessione e la tempestiva presentazione dell'istanza di rinnovo, atteso che va qualificata quale arbitraria qualsiasi occupazione di detto spazio da parte del privato in difetto di un valido titolo abilitativo e neppure rilevando in proposito la esistenza di trattative in corso per il rinnovo dalla autorizzazione.
L’affidamento in concessione di servizi nei luoghi della cultura
di Davide GAMBETTA
TAR Lombardia (BS) Sez. I n. 670 del 23 luglio 2021
Urbanistica.Variante in corso d’opera e termine finale per la presentazione della SCIA
La variante in corso d’opera è ammissibile se e in quanto i lavori non siano ancora terminati. Il termine finale per la presentazione di una SCIA in variante non può essere rappresentato dalla data di deposito della dichiarazione di fine lavori. Ove, infatti, le due date (quella di fine lavori e quella di deposito della dichiarazione di fine lavori) non coincidessero, si finirebbe per consentire all’interessato di dilatare i termini per eventuali modifiche, posticipando la presentazione al Comune della dichiarazione in relazione a lavori già terminati. Il che, tuttavia, non è coerente con la ratio dell’istituto della variante in corso d’opera, che è quella di adeguare un progetto in itinere e non certo quella di modificare un progetto già eseguito.
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