Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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La verità, vi prego, sui codici a specchio
di Alberto GALANTI
Consiglio di Stato Sez. VI n. 1106 del 18 febbraio 2019
Urbanistica.Requisiti di precarietà dell'opera
La precarietà della costruzione va valutata a prescindere dalla maggiore o minore amovibilità delle parti che compongono l’opera, ma considerando quest’ultima alla luce della sua obiettiva ed intrinseca destinazione naturale, che ne indichi l’uso oggettivamente precario e temporaneo. In altre parole, si deve seguire non il criterio strutturale, ma il criterio funzionale: un'opera, se è realizzata per soddisfare esigenze che non sono temporanee, non può beneficiare del regime proprio delle opere precarie anche quando le opere sono state realizzate con materiali facilmente amovibili
Cass. Sez. III n. 9699 del 5 Marzo 2019 (Up 15 nov 2018)
Pres. Aceto Est. Di Stasi Ric. Mezzapesa
Rumore.Idoneità della condotta e modalità di accertamento
In tema di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, per l'integrazione del reato previsto dall'art. 659 cod. pen. è sufficiente l'idoneità della condotta ad arrecare disturbo ad un numero indeterminato di persone, non occorrendo l'effettivo disturbo alle stesse e l'effettiva idoneità delle emissioni sonore ad arrecare pregiudizio ad un numero indeterminato di persone costituisce un accertamento di fatto rimesso all'apprezzamento del giudice di merito, il quale non è tenuto a basarsi esclusivamente sull'espletamento di specifiche indagini tecniche, ben potendo fondare il proprio convincimento su altri elementi probatori (quali le dichiarazioni testimoniali di coloro che sono in grado di riferire le caratteristiche e gli effetti dei rumori percepiti) in grado di dimostrare la sussistenza di un fenomeno in grado di arrecare oggettivamente disturbo della pubblica quiete
TAR Umbria Sez. I n. 75 del 18 febbraio 2019
Sostanze pericolose.Amianto
In tema di cessazione dell’impiego dell’amianto rileva, ai fini dell’applicazione della specifica normativa, che si tratti comunque di strutture suscettibili di <<utilizzazione collettiva in cui sono in opera manufatti e/o materiali contenenti amianto dai quali può derivare una esposizione a fibre aerodisperse>> (cfr., premesse al d.m. 6 settembre 1994), indipendentemente dal fatto che esse si trovino, allo stato, inutilizzate.
Cass. Sez. III n. 10926 del 13 Marzo 2019 (Up 23 nov 2018)
Pres. Sarno Est. Zunica Ric. Del Fiore
Caccia e animali.Tabellazione
Con la tabellazione, il divieto si presume noto e l’accusa non ne deve dimostrare la conoscenza da parte del trasgressore, mentre, senza la tabellazione, deve essere invece l’accusa a dimostrare che, nonostante tale mancanza, il trasgressore fosse a conoscenza del divieto (e ciò sulla base di elementi di fatto quali, esemplificativamente, la conoscenza della zona dovuta al dimorare nella medesima o in luoghi prossimi ad essa, l’abituale esercizio della caccia in quei siti, la preesistenza di cartelli successivamente rimossi o danneggiati, magari proprio per eludere il divieto normativo e, in genere, le peculiari modalità dell’azione), non essendovi alcuna ragione per esentare dalla sanzione colui che è a conoscenza del divieto, pur mancando la tabellazione.
TAR Veneto Sez.II n. 286 del 5 marzo 2019
Urbanistica.Sedi delle associazioni di promozione sociale
La compatibilità urbanistica, con tutte le destinazioni d’uso omogenee previste dal D.M. n. 1444 del 1968, della sede delle associazioni di promozione sociale e dei locali nei quali si svolgono le relative attività (ex art. 32, comma 4, della legge n. 383 del 2000), nonché delle attività di culto, non esonera dall’obbligo di richiedere e ottenere un conforme titolo edilizio, non rilevando nel vigente ordinamento giuridico, ai fini della valutazione del regime autorizzatorio applicabile, la qualificazione soggettiva del privato proponente
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