Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Cass. Sez. III n. 16354 del 18 aprile 2023 (UP 21 feb 2023)
Pres. Andreazza Rel. Corbo Ric. Campione
Rifiuti.Deposito incontrollato
Il reato di deposito incontrollato di rifiuti può avere natura permanente, nel caso in cui l'attività illecita sia prodromica al successivo recupero o smaltimento dei rifiuti, caratterizzandosi invece come reato di natura istantanea con effetti eventualmente permanenti, nel caso in cui l'anzidetta attività si connoti per una volontà esclusivamente dismissiva del rifiuto, che esaurisce l'intero disvalore della condotta, e, ai fini dell’individuazione della natura del reato è necessario tener conto delle circostanze del caso concreto. Quando l'attività di abbandono ovvero di deposito incontrollato di rifiuti abbia, per le concrete circostanze del caso, natura di reato permanente, detta permanenza cessa non solo quando termini la condotta tipica, ma anche nel momento in cui, per qualsiasi causa, la medesima venga interrotta.
Consiglio di Stato Sez. VII n. 3283 del 29 marzo 2023
Urbanistica.Per una tettoia di rilevanti dimensioni serve il permesso di costruire
La realizzazione di una tettoia, peraltro di non ridotte dimensioni come nella specie, comportando trasformazione edilizia del territorio (ai sensi dell’art. 3, comma 1, lett. e), del d.P.R. n. 380/2001), si caratterizza quale costruzione a tutti gli effetti, con ogni conseguenza in termini di incidenza sui parametri urbanistici e di rilascio del corrispondente titolo abilitativo, che deve essere pertanto individuato nel permesso di costruire: la mancanza del previo permesso legittima, quindi, l’applicazione della sanzione demolitoria, la quale costituisce atto dovuto per l’amministrazione comunale .
La classificazione dei rifiuti delle bonifiche
di Mauro SANNA
A ciascuno il suo: le Sezioni Unite della Corte di Cassazione intervengono sulla portata del principio del “chi inquina paga” e sul sistema distributivo delle responsabilità ambientali (nota a Cass., S.U., 1 febbraio 2023, n. 3077)
di Roberto LEONARDI
Consiglio di Stato Sez. VI n.3589 del 7 aprile 2023
Elettrosmog.Accesso ai documenti amministrativi relativi ad installazione di antenna
In tema di accesso ai documenti amministrativi le necessità difensive riconducibili alla effettività della tutela di cui all'art. 24 Cost., devono ritenersi, di regola, prevalenti rispetto a quelle della riservatezza, anche se l'applicazione di tale principio va adeguatamente bilanciata allorché vengano in considerazione dati sensibili (origine razziale ed etnica, convinzioni religiose, opinioni politiche, adesione a partiti, sindacati, etc.) ovvero dati sensibilissimi (ossia i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute del soggetto interessato). In questi casi l'accesso è consentito solo a particolari condizioni, nello specifico disciplinate dall'art. 60 del D.Lgs. n. 196/2003. Ai fini dell’accesso difensivo, inoltre, è necessaria la sussistenza di una strumentalità fra accessibilità dei documenti amministrativi e esigenze di tutela che si traduce in un onere aggravato sul piano probatorio, nel senso che grava sulla parte interessata l'onere di dimostrare che il documento al quale intende accedere è necessario (o, addirittura, strettamente indispensabile se concerne dati sensibili o giudiziari) per la cura o la difesa dei propri interessi. (fattispecie relativa ad accesso ai documenti contenuti nel fascicolo del procedimento di autorizzazione di un’antenna di telefonia nelle immediate vicinanza di una scuola).
Rifiuti pezzi di ricambio e Cassazione. Qualche dubbio
di Gianfranco AMENDOLA
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