Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
Nell'area dedicata alla rivista è scaricabile l'ultimo fascicolo pubblicato
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Cass. Sez. III n. 2339 del 20 gennaio 2023 (UP 6 ott 2022)
Pres. Ramacci Est. Aceto Ric. Forastiere
Rifiuti.Reato di abbandono
Il reato di cui all’art. 256, comma 2, d.lgs. n. 152 del 2006, sia un reato proprio che può essere commesso solo dal titolare dell’impresa, dai responsabili di enti e da coloro che, comunque, di fatto esercitano o poteri gestori dell’impresa; tale qualità, tuttavia, può essere dimostrata in qualsiasi modo ed essere desunta anche dalle modalità stesse di consumazione del reato non essendo necessaria, ai fini della consumazione del reato stesso, la qualifica formale di imprenditore
ILVA e non solo: il diritto alla salute e all’ambiente non può essere oggetto di alcun «bilanciamento»
di Gianfranco AMENDOLA
Consiglio di Stato Sez. VI n. 471 del 13 gennaio 2023
Urbanistica.Magazzino e carico urbanistico
Un magazzino può determinare un differente carico urbanistico se è funzionale all’esercizio di attività produttiva, venendo utilizzato per la gestione di materiali derivanti da un fabbricato industriale, ovvero se è strumentale all’esercizio di attività commerciale, fungendo da deposito di prodotti finiti pronti per essere immessi nel mercato
Cass. Sez. III n. 3256 del 25 gennaio 2023 (UP 15 dic 2022)
Pres. Ramacci Est. Mengoni Ric. Lotti
Urbanistica.Opere in zona sismica 3 e 4
In presenza di opere realizzate in zona sismica in difetto di autorizzazione, il Giudice è chiamato ad una complessiva e motivata verifica circa la natura e la consistenza degli interventi, anche in rapporto alle caratteristiche sismiche dell’area e con particolare attenzione ai casi in cui questa appartenga alle zone 3 e 4, come nel caso in esame. Al riguardo, il Giudice deve impiegare le categorie e le definizioni contenute nell’art. 94-bis citato, di stretta interpretazione, e deve fornire della propria valutazione un congruo riscontro nel corpo della sentenza. Nell’ambito di tale verifica, poi, può risultare di supporto il decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del 30 aprile 2020, contenente l’approvazione delle linee guida generali per l’individuazione – dal punto di vista strutturale – degli interventi contenuti nell’art. 94-bis stesso (quali da considerare “rilevanti”, quali di “minore rilevanza” e “privi di rilevanza”), nonché delle varianti di carattere non sostanziale per le quali non occorre il preavviso di cui all’art. 93; ebbene, queste linee guida contengono – per dato testuale – “i criteri di carattere generale sulla base dei quali ciascuna regione potrà redigere la specifica elencazione che assegni le diverse tipologie di interventi ad una specifica macro-categoria, uniformandosi a principi validi sull’interno territorio nazionale, pur nel rispetto delle peculiarità e delle specificità che caratterizzano ogni area regionale”. Un’elencazione di criteri, quella di cui al decreto in esame, a carattere indicativo e privo di esaustività, dunque, oltre che espressamente ideata “in termini di carattere generale”, che il giudice è chiamato ad applicare – quale norma extra-penale - nel rispetto della normativa primaria sanzionatoria e delle sue definizioni, ed alla luce delle “specifiche elencazioni di adeguamento” delle stesse linee guida, che le regioni sono state chiamate ad adottare dal comma 2 dell’art. 94-bis in questione.
Consiglio di Stato Sez. V n. 291 del 9 gennaio 2023
Rifiuti.Ambito di applicazione dell'articolo 208 dlv 152 del 2006
Ai sensi dell’art. 208, comma 6 del d.lgs. n. 152 del 2006 l'approvazione del progetto sostituisce ad ogni effetto visti, pareri, autorizzazioni e concessioni di organi regionali, provinciali e comunali, costituisce, ove occorra, variante allo strumento urbanistico e comporta la dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità dei lavori: tale disposizione comporta che l’approvazione di un progetto relativo ad un impianto di smaltimento e recupero dei rifiuti sostituisce ad ogni effetto visti, pareri, autorizzazioni e concessioni di organi regionali, provinciali e comunali e costituisce, ove occorra, variante allo strumento urbanistico comportante la dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità dei lavori. Ne consegue, in ragione del chiaro dettato normativo – expressis verbis comprensivo di qualsiasi strumento urbanistico e delle correlate autorizzazioni regionali e/o comunali – l’inconferenza dell’argomento secondo cui non sarebbe a priori applicabile l’art. 208 ai siti nei quali sia stata precedentemente autorizzata la coltivazione di una cava, stante la specialità della normativa regionale di riferimento.
Cass. Sez. III n. 2865 del 24 gennaio 2023 (UP 6 ott 2022)
Pres. Ramacci Est. Aceto Ric. Toninelli
Rifiuti.Sottoprodotti di origine animale
I sottoprodotti derivanti da animali idonei al consumo umano, ma ad esso non destinati per motivi commerciali o problemi di lavorazione o difetti di imballaggio o perché scaduti, possono certamente essere trattati ed impiegati come sottoprodotti, ma solo in quanto siano assicurati alla precise condizioni previste per tale destinazione; laddove invece tali condizioni vengano macroscopicamente disattese, correttamente detti materiali non possono che essere considerati come "rifiuti" e sottoposti alla relativa disciplina, esattamente come lo sarebbero e lo sono ove sin dall'inizio non destinati al recupero e riutilizzo, ma al contrario convogliati allo smaltimento
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