Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Cass. Sez. III n. 43101 del 24 novembre 2021 (CC 14 lug 2021)
Pres. Sarno Est. Zunica Ric. Del Grosso
Ambiente in genere.Concessione demaniale e poteri del giudice penale
Se da un lato può ritenersi senz’altro consentito l’esercizio da parte del giudice penale del potere/dovere di verificare in via incidentale la legittimità dell’atto amministrativo, senza che ciò comporti l’eventuale “disapplicazione” del medesimo atto ai sensi dell’art. 5 della legge 20 marzo 1865 n. 2248, allegato E, atteso che viene operata una identificazione in concreto della fattispecie con riferimento all’oggetto della tutela, tuttavia, dall’altro lato, non può non osservarsi che tale verifica presuppone che i vizi dell’atto amministrativo siano di portata tale da rendere evidente la sua inidoneità a regolamentare il rapporto giuridico di riferimento.
TAR Veneto Sez. II n. 1407 del 23 novembre 2021
Beni Ambientali.Classificazione SIC/ZPS
La classificazione di un ambito territoriale quale SIC/ZPS, non dipende da scelte operate in sede di pianificazione comunale ma è il frutto di previsioni contenute nella pianificazione di livello superiore (che, peraltro, in parte de qua attua disposizioni sovranazionali, e segnatamente, la cd. Direttiva Habitat): di conseguenza non è possibile collegare ad un P.I., sotto il profilo in disamina, alcuna autonoma capacità lesiva dell’interesse fatto valere dalla ricorrente a una diversa classificazione dell’area
I reati connessi al traffico di rifiuti: truffe per i contributi – il reato di cui all’art. 452 septies – la fattispecie di cui all’art. 452 bis del c.p.
di Giuseppe DE NOZZA
Relazione tenuta in occasione del Corso della Scuola Superiore della magistratura “Gli strumenti del diritto e del processo penale per il contrasto al traffico illecito di rifiuti” Roma 10 – 12 novembre del 2021.
TAR Veneto Sez. II n. 1408 del 23 novembre 2021
Urbanistica.Convenzione urbanistica
Qualora la proprietaria di un terreno promesso in vendita ad un Comune, mediante la stipula di una convenzione urbanistica con effetti obbligatori, abbia una condotta ostativa alla realizzazione degli interessi in essa stabiliti, il giudice amministrativo adito dall'Amministrazione comunale ai sensi dell'art. 2932 c.c. può disporre, conformemente allo spirito, al senso e alla finalità dell'accordo, lo scambio del bene oggetto del negozio, in ragione della formale promessa in cessione assunta con la convenzione, nonché del dovere di eseguire il contratto secondo buona fede, quale principio che opera anche negli accordi pubblico-privato e, dunque, anche nella convenzioni urbanistiche
Cass. Sez. III n. 41586 del 16 novembre 2021 (UP 15 ott 2021)
Pres. Rosi Est. Galterio Ric. Mantova
Urbanistica.Ordine di demolizione impartito dal giudice e soggetti destinatari
La sanzione accessoria della demolizione del fabbricato abusivo può essere pronunciata nei confronti del proprietario o comunque di colui che materialmente dispone delle opere e che, pertanto, può provvedere all'adempimento, non potendosi la sua efficacia estendere nei confronti dei soggetti ad altro titolo coinvolti, quali il direttore dei lavori o gli esecutori materiali, per i quali la possibilità di adempiere sarebbe necessariamente subordinata alla volontà del proprietario, avendo costoro concorso alla realizzazione dell’abuso in virtù di un rapporto obbligatorio (vuoi di appalto, vuoi di prestazione d’opera, vuoi di lavoro dipendente o di altra tipologia) corrente con il titolare del diritto reale o del potere di fatto sul terreno o sull’immobile preesistente, che attesa la sua natura personale, è del tutto autonomo da quello che lega il proprietario o committente all’area su cui l’opera viene realizzata
Consiglio di Stato Sez. VI n, 7709 del 18 novembre 2021
Rifiuti.Contaminazioni storiche ed obblighi di bonifica
Le norme in materia di obblighi di bonifica non sanzionano ora per allora, la (risalente) condotta di inquinamento, ma pongono attuale rimedio alla (perdurante) condizione di contaminazione dei luoghi, per cui l'epoca di verificazione della contaminazione è, ai fini in discorso, del tutto indifferente. Del resto, la risalenza dell'evento generatore dell'inquinamento funge da fattore di esclusione dell'applicazione della normativa del d.lgs. n. 152 del 2006 con esclusivo riferimento agli istituti delineati dalla Parte VI, mentre gli articoli 242 e 244 sono dettati nell'ambito della Parte IV (cfr., in proposito, l'art. 303, lett. f] e g], del decreto n. 152); inoltre, l'art. 242 menziona espressamente i casi di contaminazioni cosiddette "storiche" (cfr. i commi 1 e 11). In proposito, deve ribadirsi che l'articolo 242, comma 1, del codice dell'ambiente, nel fare riferimento specifico anche alle “contaminazioni storiche”, ha inteso affermare il principio per cui la condotta inquinante, anche se risalente nel tempo e verificatasi in momenti storici passati, non esclude il sorgere di obblighi di bonifica in capo a colui che ha inquinato il sito, ove il pericolo (quantomeno) di “aggravamento della situazione” sia ancora attuale.
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