Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Cass. Sez. III n. 26785 del 21 giugno 2023 (UP 15 feb 2023)
Pres. Ramacci Rel. Macrì Ric. Orlando
Rifiuti.Ambito di applicazione del decreto legislativo 36 del 2003
Il d.lgs. n. 36 del 2003 non ha previsto esenzioni e si applica a tutte le discariche, senza distinguere se aperte o chiuse, e quindi deve ritenersi anche a quelle chiuse per cui è prevista una specifica disciplina con riferimento alla gestione post-operativa.
Consiglio di Stato Sez. VII n. 5864 del 14 giugno 2023
Urbanistica.Domanda di sanatorie ed ordine di demolizione
Il deposito della domanda di sanatoria sospende l’efficacia dell’ordine di demolizione facendolo entrare in uno stato di temporanea quiescenza, e ciò fino alla definizione del procedimento di sanatoria; l’evidente scopo è di evitare la demolizione di un’opera che può ottenere l’accoglimento dell’istanza di sanatoria rispettosa del requisito di conformità (doppia alla strumentazione e regolamentazione urbanistica, ancorché realizzata in assenza o difformità dal titolo edilizio. In ogni caso il silenzio sulla domanda di sanatoria ne comporta il rigetto. Infatti, il silenzio serbato dal Comune sull'istanza di accertamento di conformità urbanistica non ha valore di silenzio-inadempimento, ma di silenzio-rigetto, con la conseguenza che, una volta decorso il relativo termine, non sussiste un obbligo di provvedere. Ciò comporta altresì il permanere della facoltà di provvedere espressamente, nella specie esercitata ragionevolmente, anche a fronte del supplemento istruttorio svolto dall’amministrazione
Cass. Sez. III n. 26787 del 21 giugno 2023 (UP 15 feb 2023)
Pres. Ramacci Rel. Gentili Ric. Emila Calcestruzzi
Rifiuti.Responsabilità degli enti ed estinzione di società a seguito di fusione per incorporazione
Sebbene sia pur vero che il meccanismo della fusione, tanto più se per incorporazione, determina un fenomeno che la stessa giurisprudenza di questa Corte, stante la successio in universum ius che essa comporta rispetto ai rapporti giuridici delle società preesistente in favore della nuova società ovvero della società incorporante, ha accostato alla successio mortis causa, non può non osservarsi come siffatta analogia, meramente descrittiva ed evocativa di fenomeni antropomorfici non riproducibili ad instar naturae nei soggetti giuridici impersonali, esaurisca i suoi effetti sul piano del diritto civile; non potendo certamente ritenersi che per effetto della intervenuta estinzione della società dovuta alla sua fusione per incorporazione con altro soggetto collettivo, si realizzino tutte le conseguenze che sono proprie dell’avvenuto decesso dell’imputato.
Consiglio di Stato Sez. VI n. 5732 del 12 giugno 2023
Urbanistica.Accertamento inottemperanza ingiunzione di demolizione
L'accertamento dell'inottemperanza all'ingiunzione di demolizione costituisce un evento normativamente configurato alla stregua di un atto ad efficacia meramente dichiarativa, che si limita a formalizzare l'effetto (acquisizione gratuita del bene al patrimonio comunale) già verificatosi alla scadenza del termine assegnato con l’ingiunzione stessa. La mancata indicazione dell'area nel provvedimento di demolizione può comunque essere colmata con l'indicazione della stessa nel successivo procedimento di acquisizione. La posizione del destinatario dell'ingiunzione è quindi tutelata dalla previsione di un successivo e distinto procedimento di acquisizione dell'area rispetto al quale, tra l'altro, assume un ruolo imprescindibile l'atto di accertamento dell'inottemperanza nel quale va indicata con precisione l'area da acquisire al patrimonio comunale.
Cass. Sez. III n. 26807 del 21 giugno 2023 (UP 16 mar 2023)
Pres. Ramacci Rel. Reynaud Ric. Di Laudo
Urbanistica.Disciplina antisismica e falso
Non v’è dubbio che, ai fini di cui agli artt. 83 ss. d.P.R. 380 del 2001, i calcoli strutturali debbano essere presentati – e verificati – con riguardo ad ogni parte del fabbricato, come chiaramente prescritto, ad es., nell’art. 84, comma 1, del citato testo unico (cfr., in particolare, sub lett. d). La fedele rappresentazione dell’edificio sulle tavole allegate alle istanze volte al rilascio dell’autorizzazione sismica, in quanto finalizzata a consentire la dovuta verifica da parte del competente ufficio tecnico regionale, deve pertanto attenere non soltanto all’involucro esterno del manufatto ma anche alla sua conformazione interna, sicché dovevano certamente formare oggetto di corretta rappresentazione anche i locali del piano seminterrato.
Consiglio di Stato Sez. VI n. 5813 del 16 giugno 2023
Elettrosmog.Demolizione opere abusive consistenti in box e tralicci
La disciplina riveniente dal combinato disposto degli artt. 16 e 32 della Legge 6 agosto 1990 n. 223 nonché dell'articolo 23 della Legge 3 maggio 2004 n. 11 non contempla affatto un meccanismo di sanatoria edilizia in favore delle strutture delle emittenti autorizzate, a livello ministeriale, alla attività di diffusione radio-televisiva. Ciò in quanto, in primo luogo, l'art. 27 della legge n. 112 del 2004 prescrive che possano continuare ad operare esclusivamente gli impianti che non siano "in contrasto con le norme urbanistiche vigenti in loco" e che, in secondo luogo, la stessa l. n. 223 del 1990 sottintendeva la necessità di tale controllo, disponendo che il censimento ministeriale costituisse titolo per la richiesta di permesso di costruire (art. 4). Né appare dirimente l’art. 32 della l. n. 223 del 1990 (a mente del quale i “privati, che alla data di entrata in vigore della presente legge eserciscono impianti per la radiodiffusione sonora o televisiva in ambito nazionale o locale…, sono autorizzati a proseguire nell’esercizio degli impianti stessi, a condizione che abbiano inoltrato domanda per il rilascio della concessione di cui all’art. 16 entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge e fino al rilascio della concessione stessa ovvero fino alla reiezione della domanda e comunque non oltre settecentotrenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge”) . E, infatti, detta disposizione si riferisce testualmente alla “concessione per l'installazione e l'esercizio di impianti di radiodiffusione sonora e televisiva” di cui all’art.16, atto quest’ultimo necessario, nello schema della legge n. 223 del 1990, per ottenere la (allora) “concessione edilizia” contemplata dal già citato art. 4 della medesima legge.
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