Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Consiglio di Stato Sez. II n. 7631 del 2 dicembre 2020
Urbanistica.Manufatto a servizio di un’opera abusiva del quale si invoca la natura pertinenziale
Nel caso in cui il manufatto del quale si invochi la natura pertinenziale sia posto a servizio di un’opera abusiva, non trova applicazione il regime della pertinenza urbanistica, ma la regola generale, ricavabile dagli articoli 3 e 10 del D.P.R. n. 380 del 2001, secondo cui è da considerarsi intervento di nuova costruzione, come tale assoggettato al regime abilitativo del permesso di costruire, la costruzione di manufatti edilizi fuori terra, ivi inclusi l’installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati e di strutture di qualsiasi genere
Cass. Sez. III n. 35709 del 14 dicembre 2020 (CC 15 set 2020)
Pres. Izzo Est. Gentili Ric. Genova
Beni Ambientali.Esercizio venatorio in zona destinata a riserva naturale
L’esercizio venatorio in zona destinata a riserva naturale in tanto costituisce violazione del precetto penale di cui all’articolo 30 della n. 157 del 1992, in quanto una disposizione integrativa del precetto penale – disposizione che può essere contenuta anche in una legge regionale o in un provvedimento amministrativo regionale, secondo quanto prescrive (nella specie in Sicilia) la legge regionale avente competenza esclusiva in materia – abbia regolarmente inserito la zona in questione all’interno di una riserva naturale regionale o di un’oasi di protezione o di una zona di ripopolamento regionale e l’abbia di conseguenza qualificata come zona nella quale la caccia sia vietata
Consiglio di Stato Sez. II n. 7627 del 2 dicembre 2020
Urbanistica.Sopraelevazione lastrico solare di proprietà esclusiva
L’intervento consistente nella sopraelevazione della porzione di lastrico solare di proprietà esclusiva, costituisce espressione delle facoltà dominicali descritte dall’art. 1127 c.c., il cui esercizio non richiede il preventivo consenso di tutti i condomini del fabbricato interessato dai lavori; la norma, infatti, prevede soltanto la facoltà dei condomini di “opporsi alla sopraelevazione, se questa pregiudica l’aspetto architettonico dell’edificio ovvero diminuisce notevolmente l’aria o la luce dei piani sottostanti alla esecuzione delle opere quando lamentino la compromissione della statica o del decoro architettonico dello stabile”
Cass. Sez. III n. 35173 del 10 dicembre 2020 (CC 18 set 2020)
Pres. Andreazza Est. Andronio Ric. PM in proc. Virga
Ecodelitti.Attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti e confisca per equivalente
Esistono nell’ordinamento due diverse fattispecie di confisca per equivalente: la prima colpisce beni del soggetto che si è direttamente avvantaggiato del profitto del reato, non essendo stato possibile reperire il profitto stesso; la seconda, dotata di carattere sanzionatorio, colpisce beni o denaro dell’autore del reato qualora questi non sia il soggetto che si è avvantaggiato del profitto del reato stesso e non sia stato possibile reperire tale profitto presso il reale beneficiario, il quale non avrebbe potuto comunque essere destinatario di confisca per equivalente per i noti limiti sopra evidenziati.
Consiglio di Stato Sez. VI n. 6771 del 3 novembre 2020
Beni Ambientali.Rapporto tra compromissione di un’area e tutela del vincolo
L’avvenuta edificazione di un’area non ha alcun rilievo quando si tratti di proteggere i valori estetici o paesaggistici ad essa legati; ne consegue che l’avvenuta parziale compromissione di un’area vincolata non giustifica il rilascio di provvedimenti atti a comportare un ulteriore degrado, fermo restando l’obbligo di ripristinare lo stato dei luoghi secundum ius. Da un altro punto di vista, non è prospettabile che nella fase “sanzionatoria”, ovvero in un momento in cui le opere sono state illecitamente già edificate, l’amministrazione possa ovviare alla misura della demolizione attraverso supposte prescrizioni, tali da consentire al ricorrente l’adozione di rimedi più opportuni; e neppure che l’amministrazione sia onerata di un sforzo motivazionale atto ad evidenziare che l’interesse pubblico poteva essere salvaguardato solo con la demolizione delle opere, piuttosto che con possibili valide alternative.
L’inutile disquisire attorno all’efficacia dell’ingiunzione di demolizione per effetto della presentazione dell’istanza di sanatoria edilizia
(Commento a Cons. Stato, Sez. II, n° 8383/2020)
di Massimo GRISANTI
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