Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Cass. Sez. III n. 35177 del 10 dicembre 2020 (CC 29 set 2020)
Pres. Rosi Est. Andreazza Ric. Rosato
Urbanistica. Disciplina della SCIA
Il maggior rigore formale della scia alternativa rispetto alla scia ordinaria trova evidentemente spiegazione nella diversa e più "invasiva" tipologia delle opere suscettibili di rientrare nella prima invece che nella seconda, con la conseguente impossibilità di individuare in una scia presentata come ordinaria, una scia alternativa.
TAR Veneto, Sez. II n. 1136 del 26 novembre 2020
Urbanistica.Convenzioni urbanistiche e recesso previsto dall’art. 72 della legge fallimentare
Deve escludersi l’applicazione, alle convenzioni urbanistiche, del recesso previsto dall’art. 72 della legge fallimentare che facendo riferimento espresso al “contratto”richiama lo schema generale dell'art. 1321 del codice civile il quale, per le ragioni anzidette, non si attaglia alle convenzioni urbanistiche per la loro intrinseca natura pubblicistica.
Cass. Sez. III n. 190 del 7 gennaio 2021 (UP 12 nov. 2020)
Pres. Izzo Est. Ramacci Ric. Susana
Urbanistica.La sanatoria urbanistica non è possibile in zona vincolata
Poiché la possibilità di una autorizzazione paesaggistica postuma è espressamente esclusa dalla legge - ad eccezione dei casi, tassativamente individuati dall’art. 167, commi 4 e 5, relativi agli “abusi minori”- tale preclusione, considerato che l’autorizzazione paesaggistica è presupposto per il rilascio del permesso di costruire, impedisce anche la sanatoria urbanistica ai sensi dell’art. 36 d.P.R. 380\01 e l’eventuale emissione della predetta autorizzazione paesaggistica in spregio a tale esplicito divieto, oltre a non produrre alcun effetto estintivo dei reati, non impedisce neppure l’emissione dell’ordine di rimessione in pristino.
Consiglio di Stato Sez. II n. 7729 del 7 dicembre 2020
Rifiuti.Corresponsabilità del proprietario del suolo nell’illecito sversamento di rifiuti
La corresponsabilità del proprietario del suolo nell’illecito sversamento di rifiuti non ha carattere oggettivo, ma postula l’accertamento di una sua corresponsabilità dolosa o colposa, ovvero per condotte omissive, in violazione delle cautele connesse a una diligenza da valutare nei limiti di una ragionevole esigibilità, escludendo quindi, ad esempio, un obbligo di vigilanza 24 ore su 24 per prevenire condotte illecite di terzi. Ciò posto, l’incidenza causale della condotta omissiva imputabile alla proprietaria, così come il suo carattere colposo, vanno valutati applicando le comuni categorie della responsabilità aquiliana, sicché essi potranno sussistere in presenza non già di una generica inerzia, ma dell’omissione di comportamenti doverosi in forza delle suindicate cautele ragionevolmente esigibili nell’ambito della comune diligenza a cui deve attenersi il proprietario nella gestione della sua res. Laddove il terreno sia di fatto detenuto da soggetto distinto dal proprietario sulla base di un rapporto di locazione e il conduttore vi eserciti un’attività potenzialmente inquinante sulla base di legittimo titolo abilitativo, a questi incombono specifici obblighi che, sebbene non esonerano il proprietario del suolo dall’ordinaria diligenza, non possono su di lui essere sic et simpliciter traslati e che investono anche la fase della messa in sicurezza del sito al termine dell’attività
“Stop pesticidi”: ma con quali strumenti normativi?
di Stefano PALMISANO
Consiglio di Stato Sez. II n. 7159 del 17 novembre 2020
Urbanistica.Impugnativa degli strumenti di pianificazione
Il termine per impugnare gli strumenti di pianificazione urbanistica decorre, a pena di decadenza, dalla data di pubblicazione della delibera di approvazione solo per i soggetti non direttamente incisi, occorrendo invece per questi ultimi la notifica individuale.
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