Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Cass. Sez. III n. 7889 del 4 marzo 2022 (UP 27 gen 2022)
Pres. Petruzzellis Est. Di Nicola Ric. Lanteri
Urbanistica.Consumazione delle violazioni della disciplina antisismica
In tema di disciplina delle costruzioni in zone sismiche le violazioni della normativa tecnica hanno natura di reato permanente mentre, invece, i reati relativi all’omissione della presentazione della denuncia dei lavori e dell’avviso di inizio lavori hanno natura di reati istantanei, che si consumano nel luogo e nel momento in cui il soggetto intraprende l’attività di edificazione, avendo omesso gli adempimenti richiesti prima dell’esecuzione delle opere, con l’ulteriore conseguenza che, sotto l’aspetto procedimentale, l’adempimento tardivo resta del tutto privo di effetto in quanto le incriminazioni sono volte a presidiare il controllo preventivo della P.A. sicché l’effettiva pericolosità della costruzione realizzata in assenza della prescritta autorizzazione è del tutto irrilevante ai fini dell’integrazione del fatto tipico perché la verifica postuma dell’assenza del pericolo e il rilascio del provvedimento abilitativo non incidono sulla illiceità della condotta, posto che gli illeciti sussistono in relazione al momento di inizio dell’attività, trattandosi di reati a pericolo presunto. Quest’ultima considerazione consente di ritenere che anche il reato di esecuzione dell’attività edilizia in zona sismica senza la preventiva autorizzazione abbia natura permanente, e la consumazione perduri fino alla cessazione dell’attività abusiva
TAR Campania (SA) Sez. II n. 491 del 17 febbraio 2022
Beni ambientali.Poteri Ente parco
L'Ente parco è titolare dell'esercizio dei poteri che si esprimono nel rilascio o meno del nulla osta, atteso che la ratio della disposizione della l. n. 394 del 1991 è quella di radicare un generale potere di intervento dell'Ente parco a presidio del vincolo alla cui tutela è preposto, in ragione dei valori specifici in esso compendiati, da salvaguardare altresì, ma non soltanto, nell'ambito del procedimento per il condono edilizio attivato in relazione al diverso parametro della normativa in materia edilizia e urbanistica. In materia di aree naturali protette, il nulla osta per il rilascio di concessioni o autorizzazioni relative ad interventi, impianti ed opere all'interno del Parco deve in ogni caso essere chiesto ed espresso da parte dell'Ente Parco, il quale, in assenza del Piano per il Parco di cui all'art. 12 della medesima legge, deve necessariamente fare riferimento agli atti istitutivi dell'ente stesso, alle deliberazioni emanate dagli organi di gestione, ai piani paesistici territoriali ed urbanistici nonché alle misure di salvaguardia. E’, poi, obbligatoria la sua richiesta ai fini del “rilascio di concessioni o autorizzazioni relative ad interventi, impianti ed opere all’interno del parco”, ogniqualvolta debba verificarsi la compatibilità con la tutela dell’area naturale protetta di specifici interventi di modificazione o trasformazione che su di essa possono incidere. Ciò corrisponde alla ratio dell’istituto, finalizzato all’accertamento, da parte dell’Ente preposto, dell’impatto dell’intervento richiesto sui valori naturali e paesaggistici del parco, e quindi della sua ammissibilità a fronte della prioritaria esigenza di salvaguardia e tutela di tali valori
Cass. Sez. III n. 8088 del 7 marzo 2022 (UP 13 gen 2022)
Pres. Ramacci Est. Di Stasi Ric. Franceschetti
Rifiuti.Momento consumativo del reato di abbandono o deposito incontrollato
Ogni qualvolta l'attività di abbandono ovvero di deposito incontrollato di rifiuti sia prodromica ad una successiva fase di smaltimento o di recupero del rifiuto stesso, caratterizzandosi essa, pertanto, come una forma, per quanto elementare, di gestione del rifiuto (della quale attività potrebbe dirsi che costituisce il "grado zero"), la relativa illiceità penale permea di sè l'intera condotta (quindi sia la fase prodromica che quella successiva), integrando, pertanto, una fattispecie penale di durata, la cui permanenza cessa soltanto con il compimento delle fasi ulteriori rispetto a quella di rilascio; tutto ciò con le derivanti conseguenze anche a livello di decorrenza del termine prescrizionale. Nel caso in cui, invece, siffatta attività non costituisca l'antecedente di una successiva fase volta al compimento di ulteriori operazioni, aventi ad oggetto appunto lo smaltimento od il recupero del rifiuto, ma racchiuda in sè l'intero disvalore penale della condotta, non vi è ragione di ritenere che essa sia idonea ad integrare un reato permanente; ciò in quanto, essendosi il reato pienamente perfezionato ed esaurito in tutte le sue componenti oggettive e soggettive, risulterebbe del tutto irragionevole non considerarne oramai cristallizzati i profili dinamici fin dal momento dei rilascio del rifiuto, nessuna ulteriore attività e residuando alla descritta condotta di abbandono
TAR Campania (SA) Sez. II n. 444 del 14 febbraio 2022
Urbanistica.Comunicazione avvio procedimento e atti di repressione degli illeciti edilizi
La comunicazione di avvio del procedimento deve ritenersi superflua ai fini dell’adozione degli atti di repressione degli illeciti edilizi; invero, tali procedimenti essendo tipizzati, in quanto compiutamente disciplinati da legge speciale e caratterizzati dal compimento di meri accertamenti tecnici sulla consistenza e sul carattere abusivo delle opere realizzate, non richiedono l’apporto partecipativo del destinatario, e ciò a prescindere dall’applicabilità dell’art. 21-octies della legge n. 241/1990
Cass. Sez. III n. 8090 del 7 marzo 2022 (CC 16 nov 2021)
Pres. Marini Est. Aceto Ric. PM in proc. Rocher
Urbanistica.Definizione di pergolato
Un'opera può definirsi un pergolato quando si tratti di un manufatto leggero, amovibile e non infisso al pavimento, non solo privo di qualsiasi elemento in muratura da qualsiasi lato, ma caratterizzato dalla assenza di una copertura anche parziale con materiali di qualsiasi natura, e avente nella parte superiore gli elementi indispensabili per sorreggere le piante che servano per ombreggiare: in altri termini, la pergola è configurabile esclusivamente quando vi sia una impalcatura di sostegno per piante rampicanti e viti
Consiglio di Stato Sez. IV n. 1827 del 15 marzo 2022
Urbanistica.Onere di verifica del Comune sulla legittimazione a richiedere il permesso di costruire
Ai sensi dell’art. 11, d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, il permesso di costruire può essere rilasciato non solo al proprietario dell’immobile, ma a chiunque abbia titolo per richiederlo, e tale ultima espressione va intesa nel senso più ampio di una legittima disponibilità dell’area, in base ad una relazione qualificata con il bene, sia essa di natura reale, o anche solo obbligatoria, purché, in questo caso, con il consenso del proprietario. L’onere di verifica del Comune sulla legittimazione a richiedere il permesso di costruire, di cui all’art. 11, d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, assume connotati differenti a seconda che la detta legittimazione si fondi sulla titolarità di un diritto reale, ovvero attenga ad una disponibilità del bene a titolo diverso. In tale ultimo caso (ad esempio, bene detenuto per effetto di contratto di locazione), l’Amministrazione è tenuta ad accertare la sussistenza del consenso del proprietario, con la conseguenza che, laddove questo difetti, non potrà procedere al rilascio del permesso di costruire.
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