Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Cass. Sez. III n. 21048 del 28 maggio 2021 (UP 30 mar 2021)
Pres. Ramacci Est. Cerroni Ric. Balestra
Urbanistica.Non configurabilità dello stato di necessità
In materia di abusivismo edilizio, non è configurabile l’esimente dello stato di necessità in quanto, pur essendo ipotizzabile un danno grave alla persona in cui rientri anche il danno al diritto all’abitazione, difetta in ogni caso il requisito dell’inevitabilità del pericolo. L’applicabilità dell’art. 54 cod. pen. in tema di costruzione abusiva va esclusa sul presupposto che è di regola evitabile il pericolo di restare senza abitazione, sussistendo la possibilità concreta di soddisfare il bisogno attraverso i meccanismi di mercato e dello stato sociale ed in considerazione dell’ulteriore elemento, necessario per l’applicazione della scriminante, del bilanciamento tra il fatto commesso ed il pericolo che l’agente intende evitare
Consiglio di Stato Sez. IV n. 3862 del 18 maggio 2021
Rifiuti.Tutela ambientale e discrezionalità
In tema di tutela ambientale (cui l’ordine di rimozione dei rifiuti è naturaliter funzionale), l’Amministrazione gode di ampia discrezionalità nel divisare ampiezza e contenuto dei necessari interventi preventivi e cautelativi, dall’altro la difesa dell’ecosistema riveste un rilievo primario, di fronte al quale gli interessi privati di natura economica hanno carattere strutturalmente recessivo.
Criminal organizations and environmental crimes: the new frontiers of waste trafficking.
di Renato Nitti
in lingua inglese
TAR Toscana Sez. III n. 725 del 17 maggio 2021
Urbanistica.Variante in corso d'opera
La cd. variante in corso d'opera costituisce una modalità per adeguare un progetto in itinere prima della chiusura dei lavori ad esigenze pratiche riscontrate in corso di esecuzione. Le modifiche, sia qualitative che quantitative apportate al progetto originario, possono considerarsi "varianti in senso proprio" soltanto quando quest'ultimo non venga comunque radicalmente mutato nei suoi lineamenti di fondo, sulla base di vari indici quali la superficie coperta, il perimetro, la volumetria nonché le caratteristiche funzionali e strutturali (interne ed esterne) del fabbricato. La disciplina delle varianti si caratterizza per l'essere la modifica comunque soggetta ad un atto autorizzativo e per il fatto che tutti i termini di inizio e fine dei lavori non subiscono variazioni, essendo riferiti sempre al momento iniziale di approvazione del progetto. La presentazione di varianti, pertanto, non determina, come conseguenza, la modificazione degli originari termini di cui all'art. 15 del D.P.R. n. 380 del 2001.
Cass. Sez. III n. 21088 del 28 maggio 2021 (CC 6 mag 2021)
Pres. Gentili Est. Semeraro Ric. Basile
Urbanistica.Condizioni per il sequestro dell’immobile abusivo ultimato
E’ ammissibile il sequestro preventivo di opere costruite abusivamente anche nell'ipotesi in cui l'edificazione sia ultimata, fermo restando l'obbligo di motivazione del giudice circa le conseguenze ulteriori sul regolare assetto del territorio rispetto alla consumazione del reato, derivanti dalla libera disponibilità del bene. La sussistenza delle esigenze cautelari va collegata all’accertamento in concreto di quali conseguenze negative sul regolare assetto del territorio, in termini di aggravio del carico urbanistico, derivino dalla libera disponibilità del bene, tenuto conto della mole delle opere realizzate in rapporto allo stato dei luoghi, dell'aggravio per il traffico veicolare, del trasferimento nella zona interessata di un numero di persone tali da incidere sulla fruizione dei servizi pubblici, dell'impatto dell'insediamento sul tessuto abitativo.
TAR Campania (NA) Sez. V n. 3128 del 11 maggio 2021
Acque.Scarichi e valori limite
Il combinato disposto degli artt. 124, comma 10, e 101, comma 1, del d.lgs. 2 aprile 2006 n. 152 (Norme in materia ambientale) designa un corpo normativo inteso ad assicurare la permanente e progressiva adeguatezza degli scarichi prodotti dagli insediamenti produttivi ai c.d. valori limite che, in ragione di fattori sopravvenuti (atmosferici, climatici o tecnici), si rendano necessari per salvaguardare la tutela dell'ambiente. Limiti o standards che non sono fissi o rigidamente stabiliti una volta per tutti al momento del rilascio dell'autorizzazione allo scarico.
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