Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
Nell'area dedicata alla rivista è scaricabile l'ultimo fascicolo pubblicato
Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
Nell'area dedicata alla rivista è scaricabile l'ultimo fascicolo pubblicato
Cass. Sez. III n. 10758 del 19 marzo 2021 (UP 11 feb 2021)
Pres. Ramacci Est. Corbetta Ric. Spaccapeli
Caccia e animali.Collare predisposto alla trasmissione di scosse elettriche
La condotta vietata dall’art- 727, comma 2 cp oggetto di incriminazione non è la mera apposizione sull’animale del collare elettronico, ma il suo effettivo utilizzo, nella misura in cui ciò provochi “gravi sofferenze”: evento del reato, da intendersi nell’insorgere nell’animale di patimenti psico-fisici, in assenza dei quali si fuoriesce dal perimetro della tipicità.
TAR Marche Sez. I n. 187 del 10 marzo 2021
Ambiente in genere.PAUR - provvedimento autorizzatorio unico regionale
Così come sussiste l’obbligo, per l’Amministrazione preposta, di pronunciarsi entro termini perentori sulle istanze di compatibilità ambientale, altrettanto è a dirsi per quanto attiene al rilascio del PAUR - provvedimento autorizzatorio unico regionale; tuttavia, detta perentorietà non implica che la violazione dei termini prescritti incida sulla legittimità dell’atto conclusivo comunque adottato, bensì rileva “ai sensi e per gli effetti di cui agli articoli 2, commi da 9 a 9-quater, e 2-bis della legge 7 agosto 1990, n. 241” (art. 27 bis, comma 8, del d.lgs. n. 152 del 2006). Ne consegue che, quandanche il provvedimento conclusivo venisse adottato senza il rispetto della scansione procedimentale indicata dalla norma ovvero in ritardo rispetto al tempo massimo di conclusione del procedimento dalla stessa prescritto, ciò non potrebbe costituire un vizio invalidante ex se dell’atto autorizzatorio rilasciato.
Cass. Sez. III n. 8221 del 2 marzo 2021 (UP 14 dic 2021)
Pres. Andreazza Est. Noviello Ric. Castiglione
Urbanistica. Applicabilità dell'art. 131-bis cod. pen.nelle ipotesi di violazioni urbanistiche e paesaggistiche
Ai fini della applicabilità dell'art. 131-bis cod. pen., nelle ipotesi di violazioni urbanistiche e paesaggistiche, la consistenza dell'intervento abusivo - data da tipologia, dimensioni e caratteristiche costruttive - costituisce solo uno dei parametri di valutazione, assumendo rilievo anche altri elementi quali, ad esempio, la destinazione dell'immobile, l'incidenza sul carico urbanistico, l'eventuale contrasto con gli strumenti urbanistici e l'impossibilità di sanatoria, il mancato rispetto di vincoli e la conseguente violazione di più disposizioni, l'eventuale collegamento dell'opera abusiva con interventi preesistenti, la totale assenza di titolo abilitativo o il grado di difformità dallo stesso, il rispetto o meno di provvedimenti autoritativi emessi dall'amministrazione competente, le modalità di esecuzione dell'intervento
TAR Lazio (RM) Sez. II-bis n. 2835 del 9 marzo 2021
Caccia e animali.Prelievo in deroga
L’art. 9 della Direttiva 2009/147/CE consente agli Stati membri di derogare alle misure di protezione delle specie (previste dagli artt. da 5 ad 8) per determinate ed eccezionali circostanze, tra le quali l’esigenza di “consentire in condizioni rigidamente controllate e in modo selettivo la cattura, la detenzione o altri impieghi misurati di determinati uccelli in piccole quantità” (lett. “c”). La deroga è dunque rimessa alle determinazioni degli Stati membri, ai quali spetta di individuare le necessarie metodologie applicative; laddove tali metodologie manchino, siano insufficienti o comunque non consentano di accertare i presupposti in fatto della deroga stessa, quest’ultima non sarà esercitabile.
Cass. Sez. III n. 7395 del 25 febbraio 2021 (UP 18 dic 2021)
Pres. Sarno Est. Scarcella Ric. Calissano
Rifiuti.Confisca ex art. 260-ter dlv 152\06
La confisca prevista dall’art. 260-ter, ultimo comma, D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, seppure non necessitante di una condanna non può essere disposta in sede di proscioglimento predibattimentale ex artt. 129 e 469, cod. proc. pen., in quanto presuppone comunque l’accertamento della violazione. Il riferimento “all’accertamento”, tuttavia, rende comunque necessario, anche in un’ottica di conformità dell’ordinamento interno alla norma convenzionale di cui all’art. 1 del Protocollo n. 1 alla Convenzione EDU, che ai fini di poter disporre la confisca si “accerti” la sussistenza dell’elemento oggettivo e soggettivo del reato ipotizzato, non potendosi, diversamente, procedere all’ablazione di quanto sequestrato, in quanto ciò determinerebbe un ingiustificato (ed ingiusto) sacrificio patrimoniale per il soggetto destinatario, non potendosi dubitare – anche e soprattutto alla luce dei “criteri di Engel”, estrapolati dalla pronuncia della Corte EDU, Engel e altri c. Paesi Bassi, 8 giugno 1976 - della natura sanzionatoria della confisca prevista dall’ultimo comma dell’art. 260-ter TUA.
Consiglio di Stato Sez. III n. 1827 del 3 marzo 2021
Ambiente in genere. Interdittiva antimafia e revoca AUA
Il provvedimento di cd. "interdittiva antimafia" determina una particolare forma di incapacità giuridica, e dunque la insuscettività del soggetto (persona fisica o giuridica) che di esso è destinatario ad essere titolare di quelle situazioni giuridiche soggettive (diritti soggettivi, interessi legittimi) che determinino (sul proprio cd. lato esterno) rapporti giuridici con la Pubblica Amministrazione riconducibili a quanto disposto dall'art. 67 D.Lgs.159/2011, n. 159 risultando pertanto legittima la revoca dell'AUA comunale.
Pagina 410 di 650