Condono edilizio: altolà del TAR alla soprintendenza Vietato chiedere integrazioni documentali a tempo scaduto
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Condono edilizio: altolà del TAR alla soprintendenza Vietato chiedere integrazioni documentali a tempo scaduto
(nota alla sentenza del TAR Campania Napoli del 16 agosto 2021, n. 5503)
di Lorenzo Bruno MOLINARO
Urbanistica.Legittimazione dei soggetti terzi non direttamente destinatari del provvedimento
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Consiglio di Stato Sez. VI n. 5400 del 19 luglio 2021
Urbanistica.Legittimazione dei soggetti terzi non direttamente destinatari del provvedimento
Nel settore edilizio, la legittimazione dei soggetti ‘terzi’, non direttamente destinatari del provvedimento (sia esso un titolo edilizio, ovvero l’ordine di demolizione dell’abuso commesso), è riconosciuta in base al criterio cosiddetto della vicinitas, ovvero in caso di stabile collegamento materiale tra l’immobile del ricorrente e quello interessato dai lavori, quando questi ultimi comportino un’alterazione vietata del preesistente assetto urbanistico ed edilizio. Quanto al pregiudizio della situazione soggettiva protetta dei predetti soggetti ‘terzi’, il danno deve ritenersi sussistente in re ipsa per gli abusi edilizi, in quanto ogni edificazione abusiva incide se non sulla visuale, quanto meno sull’equilibrio urbanistico del contesto e l’armonico e ordinato sviluppo del territorio, a cui fanno necessario riferimento i titolari di diritti su immobili adiacenti, o situati comunque in prossimità a quelli interessati dagli abusi. In rapporto invece alle scelte di pianificazione urbanistica, si richiede che i titolari di aree limitrofe, non direttamente incise dalla nuova disciplina, diano riscontri probatori del danno riconducibile al godimento, o al valore di mercato, dell'area su cui insistano gli immobili dai medesimi posseduti, per effetto della nuova normativa
Rifiuti.Confisca mezzo di trasporto del terzo estraneo al reato
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Cass. Sez. III n. 30045 del 2 agosto 2021 (PU 17 mar 2021)
Pres. Ramacci Est. Zunica Ric. Nesim
Rifiuti.Confisca mezzo di trasporto del terzo estraneo al reato
In tema di illecita gestione dei rifiuti, al fine di evitare la confisca obbligatoria del mezzo di trasporto utilizzato per commettere il reato, incombe sul terzo estraneo al reato, individuabile in colui che non ha partecipato alla commissione dell'illecito ovvero ai profitti che ne sono derivati, l’onere di provare la sua buona fede ovvero che l’uso illecito del mezzo gli era ignoto e non collegabile a un suo comportamento negligente.
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Urbanistica.Sanatoria e potere della P.A. di provvedere dopo il decorso dei 60 giorni
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Consiglio di Stato Sez. VI n. 5251 del 12 luglio 2021
Urbanistica.Sanatoria e potere della P.A. di provvedere dopo il decorso dei 60 giorni
l silenzio serbato dal Comune sull'istanza di accertamento di conformità urbanistica non ha valore di silenzio-inadempimento, ma di silenzio-rigetto, con la conseguenza che, una volta decorso il relativo termine, non sussiste un obbligo di provvedere; ciò comporta altresì il permanere della facoltà di provvedere espressamente anche a fronte del supplemento istruttorio svolto dall’amministrazione
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Acque.Giurisdizione del TSAP
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TAR Lombardia (BS) Sez. I n.666 del 17 luglio 2021
Acque.Giurisdizione del TSAP
Gli atti inerenti la delimitazione degli ambiti ottimali del servizio idrico integrato sono direttamente incidenti sul regime delle acque, in quanto sono idonei a condizionarne l’intera gestione in termini di efficienza, di efficacia e di economicità. Pertanto, la presente controversia, che attiene la possibilità per il Comune ricorrente di non essere ricompreso in un ambito ottimale, ma – al contrario – di continuare a gestire il servizio idrico in autonomia, e che oltretutto presuppone la risoluzione di questioni non solo giuridiche, ma anche tecniche, rientra nell’ambito della giurisdizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche (TSAP)
Rifiuti.Nozione di deposito incontrollato
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Cass. Sez. III n. 29578 del 28 luglio 2021 (PU 7 mag 2021)
Pres. Rosi Est. Scarcella Ric. Codognotto
Rifiuti.Nozione di deposito incontrollato
Il “deposito incontrollato” presuppone una condotta differente dalle fattispecie di abbandono e di immissione, altrimenti la sua previsione da parte del legislatore risulterebbe inutile. Tale elemento distintivo non può essere rinvenuto nell'episodicità della condotta e nella quantità, necessariamente contenuta, di rifiuti che esso ha in comune con l'abbandono e che consente di contraddistinguere entrambi rispetto ad altre condotte tipiche individuate dalla disciplina di settore. Ciò che, invece, caratterizza il deposito incontrollato è la condotta tipica individuabile alla luce del significato letterale del termine "deposito", ossia la collocazione non definitiva dei rifiuti in un determinato luogo in previsione di una successiva fase di gestione del rifiuto
- Urbanistica.Le incoerenze tra le disposizioni del superbonus 110% e la disciplina edilizia
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