Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Consiglio di Stato Sez. IV n. 4977 del 17 giugno 2022
Urbanistica.Modifca destinazione uso urbanistica ed edilizia
Il mutamento della destinazione d’uso urbanistico comporta necessariamente l’adozione di una variante urbanistica, poiché riguarda un’area (ancora) libera che può essere diversamene disciplinata dal pianificatore comunale in relazione a mutate esigenze di interesse pubblico. Il mutamento di destinazione d’uso edilizio, invece, riguardando un edificio esistente, può comportare (sulla base di apposita previsione normativa di rango primario) il mero passaggio da una categoria funzionale all’altra, in deroga alle prescrizioni degli strumenti urbanistici vigenti, ovvero senza previa variante urbanistica, poiché in tal caso ciò che muta è solo l’uso funzionale di uno specifico, individuato bene immobile per come fino ad allora utilizzato, ciò che consente di evitare il passaggio della variante al p.r.g.
Cass. Sez. III n. 23091 del 14 giugno 2022 (UP 29 apr 2022)
Pres. Andreazza Est. Scarcella Ric. PM in proc. Genta
Rifiuti.Reato di inosservanza delle prescrizioni dell’autorizzazione
Con riferimento al reato di inosservanza delle prescrizioni dell’autorizzazione, il destinatario della prescrizione è, comunque, responsabile anche se adotta misure diverse, ma di efficacia equivalente a quelle imposte dalla P.A. poiché il giudizio sull'offensività della condotta non dipende da ciò che in concreto sia stato realizzato.
Consiglio di Stato Sez. VI n. 4481 del 1 giugno 2022
Elettrosmog.Installazione antenna su parti comuni di un fabbricato
In relazione a lavori edilizi da eseguirsi su parti comuni di un fabbricato e non concernenti opere connesse all'uso normale della cosa comune, l'Amministrazione comunale è tenuta — ai fini del rilascio della relativa concessione — a richiedere il consenso di tutti i proprietari (fattispecie relativa a titolo abilitativo edilizio rilasciato per l'installazione di una stazione radio base GSM)
Cass. Sez. III n. 23845 del 21 giugno 2022 (CC 5 apr 2022)
Pres. Liberati Est. Corbo Ric. Martino
Rifiuti.Oli esausti e liquidi di batterie
Per quanto attiene alla individuazione della natura dei rifiuti, rilevante anche ai fini dell’individuazione dei presidi di sicurezza da assicurare, è fuori discussione che oli esausti e liquidi di batterie costituiscono rifiuti pericolosi
Consiglio di Stato Sez. IV n. 5465 del 30 giugno 2022
Ambiente in genere.Parco eolico e valutazione di compatibilità ambientale
In tema di sottoposizione degli impianti eolici a valutazione di impatto ambientale la necessità di tale valutazione non può ritenersi esclusa dalla conformità del progetto alla disciplina di cui al punto 2 – b dell’allegato IV del d.lgs. n. 165 del 2006 che impone la sottoposizione alla verifica di assoggettabilità di competenza delle regioni degli impianti per la produzione di energia con potenza complessiva superiore a 1 MW. Soprattutto nel caso di realizzazione di diversi impianti sostanzialmente avvinti dal vincolo della complessità è necessario, infatti, avere riguardo non solo alle dimensioni del progettato ampliamento di opera già esistente, bensì alle dimensioni dell’opera finale, risultante dalla somma di quella esistente con quella nuova, perché è l’opera finale nel suo complesso che, incidendo sull’ambiente, deve essere sottoposta a valutazione.
Consiglio di Stato Sez. V n. 4632 del 7 giugno 2022
Rifiuti.Autorizzazione unica
L’autorizzazione unica per la realizzazione e messa in esercizio di un impianto di produzione di energia alimentato da fonti rinnovabili ovvero di smaltimento e recupero di rifiuti costituisce, “ove occorra”, anche variante allo strumento urbanistico comunale, il diniego del Comune all’approvazione di una siffatta variante non ha autonoma ostatività, non essendo di per sé preclusivo al rilascio dell’autorizzazione suddetta. Il superamento nel contesto “conferenziale” dell’opposizione comunale alla variante è esattamente lo scopo del procedimento speciale delineato dal legislatore e solo eccezionalmente l’autorità procedente può negare l’autorizzazione su ragioni di esigenze di variante laddove il contesto della conferenza sia per il resto non ostativo. Invero, il procedimento delineato dalla disciplina normativa in materia di conferenza di servizi deve ispirarsi alla ricerca di una soluzione concordata, ciò costituendo un obiettivo tendenziale da realizzare “ove possibile”, dovendo la Conferenza tener conto di eventuali dissensi manifestati dalle amministrazioni partecipanti al procedimento, purché si tratti di dissenso “c.d. costruttivo”, ovvero sia congruamente motivato, non si riferisca a questioni connesse che non costituiscono oggetto della conferenza medesima e rechi le specifiche indicazioni delle modifiche progettuali necessarie ai fini dell’assenso
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